Qualità della vita «sanità», la fotografia da cui partire

Che fosse fondamentale l’abbiamo sempre saputo. Ma è purtroppo servita una pandemia per farci aprire gli occhi sul sistema sanitario. Per capire fino a che punto una sanità efficiente, organizzata e all’avanguardia sia la nostra ancora di salvezza.

La nostra provincia è stata tra le più colpite al mondo dal Covid eppure – tra le difficoltà, le fatiche e anche le tragedie – ne siamo usciti. Abbiamo pagato un tributo pesantissimo in termini di vite umane, ma senza il nostro sistema sanitario poteva andare molto peggio. In quel periodo medici, infermieri e personale sanitario erano chiamati eroi. Poi ci siamo velocemente dimenticati, eppure sono passati solo cinque anni. Ma come sta la nostra sanità? Per restare in tema: è in buona salute? L’esito lo trovate nelle pagine di questa nuova tappa della Qualità della vita, la ricerca che realizziamo ormai da dodici anni.

Nel 2024 sono nati gli approfondimenti monotematici, il primo lo abbiamo dedicato alle donne, quest’anno eccoci, appunto, a scattare una fotografia alla sanità bresciana. Lo facciamo, come sempre, partendo dai dati. Le liste d’attesa per una visita sono infinite? In molti paesi non ci sono medici di base? E ancora: cosa sono e come funzionano le Case di comunità? Oltre a molto altro. Pagina dopo pagina scoprirete che la realtà può essere molto diversa da quanto immaginate.

Per la parte di ricerca statistica ci siamo affidati, come da tradizione consolidata fin dalla prima edizione, a Elio Montanari; ha cercato e trovato dati mai pubblicati prima d’oggi. Ma questo inserto è arricchito anche dalle voci di chi nella sanità ci lavora, di chi conosce molto bene limiti e potenzialità. Ancora una volta la Qualità della vita non propone soluzioni, ma spunti di riflessione. Quaranta pagine che vogliono essere il punto di partenza, non certo d’arrivo. Il dibattito è aperto.