Brescia e la qualità della vita: i numeri che raccontano la realtà

Numeri per raccontare la realtà, numeri come «bussola» per leggere e interpretare ciò che accade. E per fare ipotesi a ragion veduta sui possibili sviluppi. Da dodici anni questo è il cuore della nostra ricerca «Qualità della Vita». Una lente d’ingrandimento sulla nostra vita quotidiana: lavoro, famiglia, tempo libero, economia, sicurezza e molto altro.
Un approccio che ha le radici negli anni Settanta, quando si affermò la consapevolezza che il benessere e lo sviluppo sociale non potevano essere il risultato tout court della crescita economica e venne introdotta la definizione, appunto, di «qualità della vita» per indicare l’insieme degli aspetti del vissuto, da misurare con il grado di soddisfazione rispetto a specifici bisogni individuali e collettivi. Insomma, al concetto di Pil (prodotto interno lordo) ha preso corpo il Bil (benessere interno lordo) superando così il dato quantitativo meramente economico.
Dodicesima edizione, ottantesimo compleanno
La dodicesima edizione della nostra indagine – curata dalla redazione del GdB con il coordinamento di Giovanna Zenti e Francesco Alberti in stretta collaborazione con il nostro storico ricercatore Elio Montanari – quest’anno ha un «sapore» nuovo: coincide con l’ottantesimo compleanno del nostro giornale. Otto decenni di narrazione di una comunità in forte evoluzione, durante i quali lo stesso Giornale di Brescia si è trasformato, si è evoluto, nel numero di pagine e nei linguaggi, pur mantenendo fede al mandato originario: promuovere la narrazione costruttiva di una comunità in cammino, raccontare ciò che accade, favorirne la comprensione, offrire elementi di consapevolezza utili per la pianificazione del domani. In questo cammino si inserisce a pieno titolo la «Qualità della vita» e la sua evoluzione.
Un documento che affidiamo ad amministratori, imprese, associazioni, a chiunque abbia responsabilità e cura del presente e del domani delle nostre comunità. Il modello adottato dalla nostra ricerca è la declinazione, su scala provinciale, di quella del Sole 24Ore che prende in esame indicatori delle città capoluogo e che quest’anno ci onora di una sorta di «gemellaggio» in virtù del compleanno tondo anche per il quotidiano economico nazionale, che in questo 2025 festeggia i suoi 160 anni.
I dati
La «nostra» Qualità della vita analizza i dati statistici relativi a 21 indicatori per tutti i Comuni bresciani, ed è proprio l’iper-territorialità a renderla un unicum nel panorama nazionale.
Un percorso in crescita: quando è iniziata questa avventura analizzavamo solo i 33 Comuni con più di 10mila abitanti e in seguito si è passati a conteggiarne 46; dall’ottava edizione l’analisi si è estesa a tutti e 204 paesi oltre alla città di Brescia.
Il fascicolo che vi proponiamo quest’anno è arricchito non solo dal contributo dei colleghi del Sole 24 Ore che hanno sì registrato un leggero arretramento di Brescia nella classifica generale, ma che ne certificano anche il mantenimento di una elevata qualità della vita, sostenuta da infrastrutture moderne, attenzione alla sostenibilità ambientale e buone politiche di welfare.
Altra novità di questa edizione -sempre nell’ottica di una costante evoluzione – è la riflessione proposta sulle sette maxi aree delineate nella ricerca: demografia, ambiente, economia, tenore di vita, servizi, tempo libero e sicurezza.
Ogni capitolo è introdotto da interviste a docenti delle due università bresciane: la Statale e la Cattolica, pure questo in linea con l’obiettivo di «dare vita» alle cifre che ci aiutano a leggere (e si spera meglio comprendere) la nostra realtà.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
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