Politica

Vivaldini: «Puntare sull’energia nucleare, le rinnovabili non bastano»

Tra dimensione locale e dimensione europea. L’eurodeputata bresciana fa il punto di questo anno e mezzo di lavoro al Parlamento europeo
Mariateresa Vivaldini - © www.giornaledibrescia.it
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Tra dimensione locale e dimensione europea. L’eurodeputata bresciana Maria Teresa Vivaldini (sindaco di Pavone Mella) fa il punto di questo anno e mezzo di lavoro al Parlamento europeo dove è stata eletta nelle liste di Fratelli d’Italia e fa parte del gruppo dei Conservatori e riformisti (Ecr). Tra bilancio e propositi per i prossimi anni Vivaldini parla innanzitutto della nuova geografia politica che va delineandosi a Bruxelles per poi entrare nel dettaglio di cose fatte e da fare.

Onorevole come sta andando a Bruxelles?

Molto bene, soprattutto se penso che negli ultimi tempi siamo riusciti a dividere l’attuale maggioranza europea. Il Ppe, che è il primo partito europeo, ha votato in linea con noi, mentre i socialisti si sono trovati in minoranza su tutti gli ultimi dossier che sono passati dalla plenaria del Parlamento europeo. Deforestazione, pacchetto omnibus, patto sulle migrazioni, automotive. Gli equilibri stanno cambiando e spero che nei prossimi anni i popolari e i liberali seguano di più noi conservatori.

Più volte la premier Meloni e FdI hanno ribadito il sostegno all’Ucraina, eppure le ultime votazioni in Parlamento europeo hanno fatto registrare la vostra astensione. Mi faccia capire.

Il nostro sostegno all’Ucraina resta, c’erano alcune cose che nella risoluzione non ci convincevano a partire dall’utilizzo degli asset russi congelati. Abbiamo trovato un’altra soluzione di grande equilibrio grazie proprio a Giorgia Meloni: un prestito ponte all’Ucraina che non peserà sul patto di stabilità degli Stati. Detto questo la vicenda ucraina e le crescenti minacce russe anche a livello di guerra ibrida mi convincono del fatto che sia necessario un riarmo europeo. Intendiamoci non c’è nessuna logica bellicista ma come ha detto Meloni la funzione principale è quella della deterrenza nei confronti proprio della Russia.

Parliamo degli altri dossier di cui si sta occupando.

In Intre la commissione Industria, Ricerca ed Energia, che si occupa di innovazione, industria, transizione verde e del tema cruciale dell’autonomia energetica, ho chiuso due dossier, uno sulla strategia a supporto delle aziende energivore, chiedendo neutralità tecnologica, disaccoppiamento del prezzo dell’energia da quello del gas, misure di salvaguardia per gli scarti di acciaio, ceduti con troppa facilità all’estero; l’altro sulla semplificazione del Cbam, la misura che serve a tutelare le nostre aziende dalle produzioni extra-europee che non rispettano i nostri standard ambientali. Il vero lavoro però inizia ora: sono relatore ombra in tre diversi dossier, due sul nucleare ed uno sui programmi di ricerca congiunti con la Svizzera.

Cosa pensa del nucleare?

Innanzitutto la buona notizia Corte di Giustizia ha respinto il ricorso di Lussemburgo e Austria che chiedevano di togliere l’energia nucleare e del gas fossile dal regime degli investimenti sostenibili. Insomma il nucleare resta una grande opportunità che l’Europa non può lasciarsi sfuggire se vuole restare competitiva. Mi dispiace per i Verdi ma solo con le fonti rinnovabili non potremo reggere quindi anche in Italia bisogna immaginare di investire sul nucleare. Nei prossimi mesi visiterò gli impianti in Francia, in particolare a Cadarache dove stanno costruendo un reattore a fusione nucleare.

Veniamo un attimo sul territorio bresciano, lei ha mostrato grande attenzione, oltre che a settori produttivi come agricoltura e manifattura anche alle infrastrutture.

Si sto cercando di seguire molti dossier dall’ampliamento della A4 tra Brescia e Desenzano, il potenziamento della Tav con la stazione del Garda, il finanziamento del primo stralcio funzionale della nuova gardesana che ho chiesto al commissario Fitto e il ritorno del trasporto passeggeri all’aeroporto di Montichiari.

Si annuncia un 2026 pieno di sfide.

Sì e oltre a tutte le partite aperte dovrò anche occuparmi del dossier competitività nella Commissione problemi economici e dell’euro digitale.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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