Mottinelli: «Risultato prevedibile, città sovrarappresentata»

È stato il primo presidente della Provincia dopo la riforma Delrio e oggi ha la delega alle Aree montane nella segreteria regionale del Pd, ma è sempre stata una voce indipendente. Pier Luigi Mottinelli analizza il risultato delle Provinciali in maniera molto lucida: «Il risultato era pronosticabile, anche se speravo in un pareggio. Ho sempre pensato, anche in base all'intervista che Moraschini ha fatto al Giornale di Brescia, che il risultato, se la politica si fosse assunta la propria responsabilità, non sarebbe stato così dirimente».
L’affermazione di 9 consiglieri a 7 per il centrodestra non cambia gli equilibri?
Per la mia idea di Provincia, il risultato del centrodestra non è così importante. La «Casa dei Comuni» è un concetto diventato nazionale, ma nato a Brescia. Sono orgoglioso di aver detto subito che le elezioni di secondo livello non possono essere paragonate alle elezioni popolari. Penso che i 16 consiglieri dovrebbero far parte di un’unica maggioranza che sostiene il Presidente.
Perché parla di poca assunzione di responsabilità della politica?
La politica, intendo sia centrodestra sia centrosinistra, avrebbe dovuto presentare delle liste meno concentrate su candidati della città e più rappresentative di territori che invece all’indomani dell'elezione non avranno rappresentanza. Sono molto dispiaciuto per la mancata elezione di Bressanelli in Valle Camonica, ma anche altre aree come la Valsabbia, il Garda, il Chiese non hanno rappresentanza.
Avrebbe fatto differenza?
I partiti avrebbero messo Moraschini nelle condizioni di dire: «Questi 16 consiglieri sono rappresentativi dei territori della provincia e come tali è giusto che conferisca loro delle deleghe, indipendentemente che siano stati eletti da una lista che è maggioritaria o minoritaria».
Se lei fosse il presidente Moraschini cosa farebbe?
Moraschini, dalle sue dichiarazioni, sembra voler interloquire con tutti e cercare le condizioni per proseguire il progetto della «Casa dei Comuni». Ma bisogna vedere se i partiti glielo permetteranno o se useranno la Provincia per scopi politici.
Nel senso che il centrodestra potrebbe voler fare il contraltare alla Loggia?
Il 9-7 dovrebbe già dare il vantaggio al centrodestra nell'attribuzione delle deleghe più importanti. Se fossi in loro, non mi lascerei prendere dalla volontà di utilizzare la Provincia come soggetto politico da contrapporre alla loggia. Le decisioni riguardanti a mobilità o ciclo integrato delle acque, ad esempio, non possono essere prese a maggioranza, ma devono essere scelte condivise con tutti.
Dovrebbe tornare l’elezione diretta per le Province?
Il progetto della «Casa dei Comuni era legato a una riforma costituzionale che è stata bocciata nel 2016. Da allora la Delrio andrebbe superata con il ritorno all’elezione diretta.
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