Ipotesi rimpasto in Loggia: Castelletti incontra tutti gli assessori
C’è chi pensa (e sostiene, purché rigorosamente in incognito) che sia «più facile non farlo che farlo». E detta così – oltre a sembrare la scoperta dell’acqua calda – è un principio che vale per tutto. Stavolta però il contesto fa la differenza. Eccolo: Palazzo Loggia, sipario di metà mandato, consultazioni in corso, assetto generale da «io speriamo che me la cavo», qualche crisi di nervi fisiologica non del tutto alle spalle (un paio di esempi per concretezza: la telenovela sul cambio del sistema di raccolta differenziata, il giallo sugli abbonamenti gratuiti al trasporto pubblico per gli under 16 o 18, ancora non è chiaro).
L’ipotesi rimpasto
All’orizzonte c’è nient’altro che quello che la sindaca Laura Castelletti aveva annunciato in modo schietto sul finire dell’anno scorso: la verifica plenaria in vista della corsa finale verso il round elettorale del 2028. Il che implica anche la possibilità di assestare la squadra: con un «tagliando» sulle deleghe e/o, soprattutto, con un valutabile rimpasto di Giunta.
Ecco perché nel campo da gioco della politica, a differenza di altri ambiti, «non farlo» (il rimpasto) non corrisponde semplicemente a stare fermi, a mantenere lo status quo: significa compiere una scelta strategica ben precisa. Che può rivelarsi una carta vincente per i due anni di lavoro futuri se tutto fila liscio come l’olio. Oppure, al contrario, un boomerang che affibbia d’ufficio la responsabilità di una eventuale o potenziale débâcle a chi si sbilancia (o non si sbilancia) in battaglia.

Gli scenari
Insomma, non proprio una cosetta da poco, specie se si considera che in Loggia gli equilibri della maggioranza sono assai sottili (tra correnti e controcorrenti). La sindaca lo sa bene e, non a caso, ha avviato le consultazioni a tu per tu. Il confronto è quasi agli sgoccioli: a mancare all’appello sono solo Andrea Poli (Commercio e Innovazione, quota Civica Castelletti) e Michela Tiboni, quota Pd, su cui – non è un segreto – sono puntati tutti i riflettori.
Al momento, superati altri venti di tempesta, nel periodo ipotetico del rimpasto c’è infatti solo il nome della titolare dell’Urbanistica. La ragione era già stata anticipata e a ribadirla è direttamente Castelletti: «Confermo di aver chiesto a Tiboni di dedicarsi a tempo pieno al Pgt. Sto incontrando tutti gli assessori singolarmente per confrontarci sul lavoro svolto finora e impostare la seconda metà del mandato. Gli incontri non si sono ancora conclusi». Una sorta di aut aut, consegnato alla destinataria in primavera: la concentrazione sul Piano di governo del territorio – attraverso il quale Castelletti vuole lasciare la sua impronta politica – deve essere totale.
La replica
Quale la posizione di Tiboni? La esplicita lei stessa: «Ci sono diversi modi per dedicare più tempo all’assessorato: ho insegnato per dodici anni e non ho mai sottratto tempo al Comune. Quelle relative agli orari accademici sono decisioni che si possono prendere in precisi periodi dell’anno perché c’è una programmazione». Da qui, la proposta che l’assessora sottoporrà alla sindaca: «Mi è stato chiesto più tempo nella fase clou dell’adozione del Pgt e in quest’ottica mi muoverò: entro l’anno, ossia alla fine dei corsi, chiederò di essere sgravata da parte degli impegni universitari, ma non prenderò un anno sabbatico dall’insegnamento, piuttosto un tempo parziale. Anche perché – conclude l’assessora – penso che ci sia un beneficio reciproco nel buon rapporto tra Università e Comune».

Possibili sostituti
La domanda che aleggia ora è: il tempo parziale sarà sufficiente per Castelletti? E se così non fosse, qual è lo scenario che si delineerà? Chi potrebbe sostituire Tiboni? Voci di corridoio (nulla di ufficiale, quindi) intravedono un’unica possibilità per mantenere saldi gli equilibri politici di maggioranza: Marco Garza (Azione) potrebbe prendere il testimone dell’Urbanistica, settore nel quale ha già esperienza. In questo modo al Pd passerebbe il Bilancio, una delega altrettanto «pesante» e che quindi i dem potrebbero non solo ritenere «alla pari» ma anche affidare a un profilo altrettanto tecnico (due nomi circolati sono quelli di Nicla Picchi e Maria Grazia Speranza). E salvarsi da contese correntizie.
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