Dopo le divisioni, Del Bono convoca i consiglieri comunali del Pd

Non c’erano tutti. Ad esempio: mancavano (ironia della sorte) sia il vicesindaco del Comune di Brescia Federico Manzoni sia l’assessore Valter Muchetti, ma pure i consiglieri Beatrice Nardo e Andrea Curcio.
La versione ufficiale è che «tutti avevano comunicato per tempo l’assenza, motivazioni non politiche ma personali» o, come si dice in questi casi, «impegni pregressi». Ufficiosamente, c’è chi fa notare che «mancava una quota significativa degli scontenti» e che, forse, proprio un caso non sia stato. Anche perché l’appuntamento era di quelli che solo un anno fa sarebbe stato considerato «imperdibile»: la chiamata a rapporto di Emilio Del Bono. Che, dopo le divisioni manifeste dell’ultimo periodo, ha deciso di convocare «a rapporto» il gruppo dem seduto in Loggia.
La tenuta
Qualcuno lo ha chiamato «meeting segreto», qualcun altro «riunione straordinaria riservata». Fatto sta che, alle 18 di ieri, per (tentare di) ricompattare lo sfilacciamento del Pd in Consiglio comunale è dovuto tornare nei pressi della Loggia l’ex sindaco, l’unico - a detta di molti - «che riesce a tenere a bada alcuni personalismi fuori dalle righe». Un soccorso a Laura Castelletti dopo le divisioni di maggioranza, dunque? Non proprio. Un soccorso al Pd, a partire (e non certo a caso) da un focus sul dossier urbanistica, quello che ha messo in risalto il maggior numero di sgambetti e crepe interne al partito di maggioranza relativa. Un esempio? Nell’incontro - convocato direttamente da Del Bono - non si è entrati nel dettaglio dei singoli provvedimenti («non è servito, il messaggio era lapalissiano» raccontano più fonti). Ma nell’arco dell’ultimo mese il gruppo si è barcamenato malamente tra i dissapori legati all’operazione Campus edilizia (capitolo ancora in sospeso) e neppure sono passate inosservate le contraddizioni interne su aree dismesse ed ex caserme.
Nessuna strigliata (su questo le versioni combaciano): il tono è stato pacato, l’attenzione alta. Ma alcune cose sono state dette: evitare chiacchiericci e uscite scomposte, scansare i possibili temi di divisione per la maggioranza (sottotitolo: evitare un secondo round in stile mozione sull’antisemitismo), riallacciare la rete di comunicazione e di informazioni tra Giunta e Consiglio, perché «va garantita la tenuta del Pd». Nessuno schiaffone, insomma, semmai qualche buffetto.
Le istruzioni
Del Bono però ha scandito anche degli obiettivi, per disegnare una carreggiata in grado di intercettare una condivisione collettiva, specie sul dossier urbanistica e specie con un Piano di governo del territorio da scrivere durante questo mandato. Obiettivo numero uno: non fare passare il concetto che Brescia sia al suo anno zero in materia, ma consolidare l’idea di città già esistente «nel segno della continuità dei dieci anni precedenti», cantando in sostanza le gesta passate. Tradotto: a nessuno vengano strane idee, l’urbanistica (titolare inclusa) resta blindata. Certo, bisognerà vedere se la formula del poema epico che canta le gesta passate basterà alla sindaca Castelletti, che non è intenzionata a rinnegare il passato (anzi), ma neppure a rimanere incastrata per sempre nell’ombra del suo predecessore, specie su uno dei fronti più politici di sempre: la programmazione urbanistica, appunto.
Obiettivo numero due: non farsi dettare l’agenda dall’opposizione, specie quella relativa agli assessorati a regia dem. Obiettivo numero tre: basta divisioni evidenti, i panni sporchi si lavano in casa, a costo di qualche riunione in più ma di certo non in Aula. Obiettivo numero quattro: iniziare ad andare in pressing e a fare squadra con lui sulle partite regionali che hanno ricadute sulla città. Un modo per fare «opposizione all’opposizione», ma che va governato bene e con costanza.
Diversamente, si rischia di portare l’intera Loggia, e quindi Brescia, in rotta di collisione con la Lombardia.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato
@Buongiorno Brescia
La newsletter del mattino, per iniziare la giornata sapendo che aria tira in città, provincia e non solo.
