Politica

Come si ottiene la cittadinanza italiana

Ad oggi la legge del 5 febbraio 1992, n. 91 regola il riconoscimento: ecco quali sono le modalità di acquisizione e cosa potrebbe cambiare con il referendum abrogativo dell’8 e 9 giugno
Il referendum cittadinanza dell'8 e 9 giugno
Il referendum cittadinanza dell'8 e 9 giugno
AA

Il tema della cittadinanza è di nuovo al centro del dibattito politico e sociale, tra regole stringenti e un referendum che potrebbe segnare una svolta. Il termine, nella sua accezione socio-politica, indica l’insieme dei diritti e dei doveri che spettano a chi appartiene a una determinata comunità nazionale. Dal punto di vista giuridico, la cittadinanza è lo status civitatis, ossia il rapporto di appartenenza tra una persona e lo Stato. Nel nostro Paese, l’acquisizione della cittadinanza è regolata dalla legge 5 febbraio 1992, n. 91, ancora oggi in vigore.

La normativa in Italia

L’Italia è uno dei pochi Paesi Ue con i criteri più severi per il riconoscimento della cittadinanza. Secondo il rapporto Migrant Integration Policy Index del 2020, che misura l’efficacia delle politiche di integrazioni migratorie in Ue, il nostro Stato ha ottenuto un punteggio di 58 su 100. Un dato che mette in evidenza le criticità ancora presenti nella gestione dell’inclusione e sottolinea il ritardo normativo rispetto ad altri Stati membri.

I requisiti previsti dalla legge non sono pochi: oltre alla residenza legale, che deve essere continuativa e ininterrotta, è necessario dimostrare un’adeguata capacità reddituale, la conoscenza della lingua italiana e l’assenza di condanne penali. Esistono però diverse modalità per ottenere la cittadinanza italiana, che variano in base alle circostanze individuali. Di seguito, le principali:

  • Per nascita da genitore italiano (ius sanguinis): ossia è cittadino italiano chi è figlio di madre o padre italiano
  • Per nascita sul territorio italiano: è cittadino italiano chi è nato in Italia da genitori che siano ignoti, apolidi (senza cittadinanza) o appartenenti a Paesi la cui legislazione non preveda la trasmissione della cittadinanza al figlio nato all’estero
  • Per adozione: acquisisce automaticamente la cittadinanza il minore straniero che viene adottato da un cittadino italiano
  • Per matrimonio: il cittadino straniero, o apolide, acquisisce la cittadinanza se è coniugato con un cittadino italiano se, dopo risiede nel territorio italiano per almeno due anni dopo la data del matrimonio. Se risiede all’estero, invece, il tempo minimo dopo il quale è possibile ottenere il riconoscimento è di 3 anni. Se si hanno figli, il tempo si riduce a un anno in Italia e 18 mesi all'estero.
  • Per residenza: la legge italiana prevede diversi termini di residenza – la quale ricordiamo deve essere legale, continuativa e ininterrotta – per acquisire la cittadinanza, a seconda dei casi. Può, infatti, richiedere la cittadinanza per residenza il cittadino straniero che rispetto i seguenti requisiti:
  1. Dopo 10 anni di residenza legale per i cittadini extracomunitari 
  2. Dopo 4 anni di residenza legale per i cittadini dell'UE 
  3. Dopo 5 anni di residenza legale per gli apolidi e i rifugiati politici 
  4. Dopo 5 anni di residenza legale dall'adozione in caso di straniero maggiorenne adottato da cittadino italiano 
  5. Dopo 5 anni di residenza legale dall’ottenimento della cittadinanza da parte del genitore per i figli maggiorenni di cittadino straniero che ha acquisito la cittadinanza italiana (naturalizzato)
  6. Dopo 3 anni di residenza legale per gli ascendenti in linea retta di cittadini italiani
  7. Dopo 3 anni di residenza legale per gli stranieri nati in Italia i quali non abbiano ottenuto, o potuto ottenere, il riconoscimento della cittadinanza presso il comune di residenza 
  8. Dopo 5 anni di servizio, anche all'estero, alle dipendenze dello Stato

Cosa cambierebbe con il referendum

Dei cinque quesiti dell’8 e 9 giugno uno riguarda proprio la cittadinanza italiana. Più nello specifico, il referendum abrogativo mira a dimezzare da 10 a 5 anni il tempo di residenza legale in Italia dello straniero maggiorenne extracomunitario per la richiesta della cittadinanza italiana.

Una riforma di questo tipo rappresenterebbe un cambiamento significativo. L’acquisizione della cittadinanza in tempi più brevi consentirebbe a molti cittadini stranieri di accedere più rapidamente ai diritti civili e politici previsti dalla Costituzione, tra cui il diritto di voto. Inoltre, il riconoscimento anticipato dello status di cittadino italiano permetterebbe a migliaia di studenti di usufruire più facilmente delle opportunità offerte dal sistema universitario, come borse di studio, programmi Erasmus e tirocini formativi all’estero.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato

Icona Newsletter

@News in 5 minuti

A sera il riassunto della giornata: i fatti principali, le novità per restare aggiornati.