Referendum 8 e 9 giugno: la spiegazione dei cinque quesiti e le schede

È ormai scattato il conto alla rovescia per l’appuntamento dell’8 e 9 giugno in cui oltre alle amministrative si voterà per cinque referendum sul lavoro e sulla cittadinanza per gli extracomunitari. Dei cinque quesiti dichiarati, a suo tempo, ammissibili dalla Consulta, ben quattro sono promossi dalla Cgil. «È una primavera di diritti, democrazia e partecipazione», afferma il segretario generale Maurizio Landini sostenendo «5 sì»: per «cambiare pagina» e «cancellare e modificare le leggi sbagliate, balorde, fatte in questi anni sul lavoro, a partire dal Jobs act».
🗣️ “Di fronte al livello di astensione che c’è, dovrebbe essere una responsabilità di tutti, come ha detto il Presidente della Repubblica, combattere l’astensionismo”.
— CGIL Nazionale (@cgilnazionale) May 13, 2025
Maurizio Landini è in tour per promuovere il #Referendum2025
L’8 e 9 giugno tutti #insiemeperilreferendum… pic.twitter.com/Olti3AxDRC
I quesiti sul lavoro sono stati firmati a suo tempo anche dalla segretaria del Pd, Elly Schlein (nonostante l’imbarazzo dell’area riformista dem), oltre che dai leader del M5s, Giuseppe Conte, e di Avs Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli. I centristi e la destra-centro di governo hanno invece posizioni tendenzialmente contrarie ma con qualche apertura sulla cittadinanza tra Azione e Italia Viva.
Ecco di cosa trattano i cinque quesiti.
Quesito 1
Innanzitutto l’abrogazione della disciplina dei licenziamenti illegittimi.
Questo quesito riguarda il Jobs Act e propone l’abrogazione della disciplina sui licenziamenti previsti dal contratto a tutele crescenti. Attualmente, nelle imprese con più di 15 dipendenti, un lavoratore licenziato illegittimamente non ha diritto al reintegro. L'abrogazione di questa parte permettere un reintegro dello stesso.
Quesito 2
Il secondo quesito mira all’abrogazione parziale della disciplina sui licenziamenti e relativa indennità.
L’obiettivo è rimuovere il limite all’indennità per i licenziamenti nelle piccole imprese. Oggi, in caso di licenziamento illegittimo, il risarcimento non può superare le sei mensilità. La sua abrogazione parziale permette di superare le sei mensilità di indennità.
Quesito 3
Il terzo quesito chiede l’abrogazione parziale di norme in materia di apposizione di termine al contratto di lavoro subordinato, durata massima e condizioni per proroghe e rinnovi.
Si propone di reintrodurre l’obbligo di causale per i contratti di lavoro inferiori a 12 mesi per garantire una maggiore tutela ai lavoratori precari.
Quesito 4
Il quarto quesito, legato alla sicurezza sul lavoro, prevede l’abrogazione dell’esclusione della responsabilità solidale del committente, dell'appaltatore e del subappaltatore per infortuni subiti dal lavoratore dipendente di impresa appaltatrice o subappaltatrice, come conseguenza dei rischi specifici propri dell'attività delle imprese appaltatrici o subappaltatrici.
L’obiettivo è ampliare la responsabilità dell’azienda che commissiona un appalto. Attualmente, questa responsabilità riguarda solo i rischi generici, mentre la proposta mira a includere anche i rischi specifici legati agli incidenti.
Quesito 5
Infine vi è un quesito sulla cittadinanza italiana in cui si chiede il dimezzamento da 10 a 5 anni dei tempi di residenza legale in Italia dello straniero maggiorenne extracomunitario per la richiesta di concessione della cittadinanza italiana.
Obiettivo quorum

Per la validità dei referendum, che si terranno l’8 e 9 giugno, sarà necessario raggiungere il quorum, con la partecipazione di almeno il 50% +1 degli aventi diritto. Per la prima volta, potranno partecipare anche categorie più ampie di elettori fuori sede, ovvero coloro che, per studio, lavoro o cure mediche, si trovano da almeno tre mesi lontano dal proprio Comune di residenza.
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