Beccalossi: «Il centrodestra governi in linea con Milano e Roma»

Vicepresidente della Lombardia dal 2000 al 2008, parlamentare e tra i fondatori di Fratelli d’Italia, commenta l’esito del voto per la Provincia
Viviana Beccalossi © www.giornaledibrescia.it
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Si è ritirata dalla politica, ma una passione che è stata anche una professione non può essere allontanata. Viviana Beccalossi, vicepresidente della Lombardia dal 2000 al 2008, parlamentare e tra i fondatori di Fratelli d’Italia prima di abbandonare il partito nel 2018. La sua ultima battaglia politica è stata il coordinamento della campagna di Fabio Rolfi a candidato sindaco; la sua posizione le permette comunque di aver uno sguardo da destra ma libero da condizionamenti.

Come valuta il risultato delle Provinciali?

L’esito lo trovo coerente ai risultati di Politiche, Regionali ed Europee. Questo territorio è sempre stato di centrodestra, l’unico risultato asincrono in questi anni è stato quello del Comune di Brescia. Se poi entriamo nel merito del numero di eletti, 9 consiglieri del centrodestra contro i 7 del centrosinistra, credo che se Fratelli d’Italia e Lega avessero gestito meglio i pacchetti di voti a loro disposizione si sarebbe potuto realizzare un 10-6, ma in certi casi credo che abbiano prevalso i personalismi.

Se lei fosse Moraschini proseguirebbe con le larghe intese o sceglierebbe un’altra strada?

Innanzitutto il 9-7 consegna a Moraschini un mandato forte per continuare a governare. Se fossi il Presidente della Provincia cercherei di costruire una maggioranza di centrodestra rafforzata proprio da questo risultato. Per altro questo ci permetterebbe di essere politicamente in sintonia con Regione Lombardia e con il Governo in vista di sfide e progetti importanti in ambiti nevralgici come Infrastrutture, Mobilità, Lavoro e Ambiente per citarne alcuni.

Lei crede che la Provincia debba tornare all’elezione diretta?

Assolutamente sì. Delrio sciolse le Province per potersi riempire la bocca dicendo che faceva risparmiare soldi, ma venne buttato il bambino con l’acqua sporca. Quella legge è un moncone perché la riforma costituzionale ad essa collegata è stata bocciata dagli italiani ed è inaccettabile che una provincia così vasta come quella di Brescia che conta un milione e trecentomila abitanti abbia meno poteri della Regione Umbria, che ha una popolazione complessiva di 800mila persone.

Quindi elezione diretta e ritorno anche delle deleghe?

Ricordo che con la riforma del Titolo V vi era la possibilità da parte delle Regioni di assegnare più deleghe alle Province. Ricordo che con Formigoni abbiamo dato più poteri alle amministrazioni provinciali per caccia, agricoltura, lavoro e formazione professionale. Credo che la riforma Delrio abbia tolto da un lato potere decisionale ai cittadini, cancellando l’elezione diretta e questo è grave perché si tratta di un atto democratico , ma abbia penalizzato anche i tanti Comuni dei nostri territori che ora devono rivolgersi alle Regioni mentre sarebbe molto meglio poter avere come riferimento la Provincia.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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