L’estate fuori stagione di 27 anni fa

Riccardo Paroni
Nel pomeriggio del 17 marzo 1997 la temperatura a Brescia sfiorò i 29 gradi. Fu un record ma anche un episodio isolato che non nega il cambiamento climatico in corso
Il parco Castelli di Mompiano in una giornata di sole - Foto © www.giornaledibrescia.it
Il parco Castelli di Mompiano in una giornata di sole - Foto © www.giornaledibrescia.it
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Nei prossimi giorni gli amanti del caldo anomalo potranno festeggiare un importante anniversario: ventisette anni fa le stazioni meteorologiche bresciane stabilirono record clamorosi. Fra il 16 e il 17 marzo 1997 una massa d’aria estremamente mite raggiunse il Nord Italia, portando temperature estive. Il Föhn, vento caldo e secco, soffiò a più riprese verso la provincia di Brescia, con tutte le conseguenze del caso: nel pomeriggio del 17 marzo la stazione meteorologica di Ghedi rilevò una massima di +27,3°C, in linea con le medie di giugno, mentre in città le temperature si avvicinarono addirittura ai +29°C. Quell’incredibile assaggio d’estate fuori stagione durò soltanto poche ore, ma entrò di diritto negli annali meteorologici.

Ma come, ventisette anni fa faceva più caldo di oggi? A tal proposito, anticipando la probabile obiezione di chi vuole a tutti i costi negare il cambiamento climatico in atto, è bene precisare che stiamo parlando di un singolo episodio. Negli anni Novanta le temperature medie erano nettamente inferiori a quelle che osserviamo oggi. I record (di caldo e di freddo) sono sempre esistiti, così come gli eventi estremi: ciò che conta è la frequenza con cui si ripresentano. Conta, soprattutto, l’andamento delle temperature medie.

Non a caso abbiamo vissuto l’inverno più caldo di tutta la serie storica bresciana. Per chiarire ancora una volta la profonda differenza fra meteo e clima, ricordiamo la metafora pubblicata nel 2019 sul New York Times dalla giornalista Kendra Pierre-Louis: «Il meteo è simile alla quantità di soldi che hai oggi nel portafoglio, mentre il clima è il tuo intero patrimonio. Un miliardario che ha dimenticato a casa per un giorno il proprio portafoglio non è povero e allo stesso modo una persona povera che s’imbatte in qualche centinaio di dollari non diventa improvvisamente ricca. Ciò che conta è ciò che accade nel lungo periodo».

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