Passione Meteo

Ecco come nascono le previsioni del tempo

I modelli matematici sono il "pane quotidiano" dei meteorologi
Una mappa meteorologica che mostra la situazione prevista oggi in Europa
Una mappa meteorologica che mostra la situazione prevista oggi in Europa
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Una settimana fa abbiamo scoperto che le stazioni meteorologiche non servono per fare le previsioni del tempo. Per dare uno sguardo al futuro serve consultare i modelli numerici di previsione meteorologica, i cosiddetti modelli meteo, che simulano l’evoluzione atmosferica partendo dalle condizioni attuali.

Tutto si basa su complesse equazioni, che non possono prescindere dall’utilizzo di supercalcolatori: stiamo parlando di una mole impressionante di dati, che devono essere elaborati con rapidità, per poter arrivare in tempo utile al risultato finale, ovvero la mappa meteorologica. Ogni giorno i centri di calcolo lavorano incessantemente per «sfornare» queste cartine colorate, che mostrano le previsioni relative ai parametri più disparati, dal vento alla pressione atmosferica, dalla temperatura alle precipitazioni.

La mappa che trovate qui sopra, ad esempio, riguarda la giornata di oggi: nelle prossime ore un promontorio di alta pressione garantirà tempo stabile in tutta Italia, con temperature pienamente primaverili, e solo sull'arco alpino potrà esserci un po' di instabilità pomeridiana.

Ecco una regola d’oro della meteorologia: le previsioni fino a 24-48 ore, salvo casi particolari, hanno un’ottima attendibilità, che poi cala drasticamente, soprattutto se si prova a tracciare una tendenza oltre i 4-5 giorni di distanza. Fanno eccezione i casi in cui un esteso anticiclone abbraccia tutta l’Europa meridionale, garantendo prolungate fasi stabili, che possono durare intere settimane.

La scelta migliore, per evitare sorprese, è accontentarsi dei bollettini meteorologici tradizionali, che propongono previsioni a breve termine.

Oggi molti ironizzano sui meteorologi «che sbagliano sempre», ma non è affatto così. Rispetto a pochi decenni fa, i modelli matematici e l'attendibilità delle previsioni hanno fatto notevoli passi avanti. Ad essere cambiato è l’atteggiamento di chi consulta i bollettini, come spiega il meteorologo Andrea Corigliano in questo interessante articolo: «Oggi le canoniche previsioni non bastano più, si pretendono particolari impossibili, dettagli esasperati, scadenze lunghissime e via dicendo».

Un esempio: ha davvero senso consultare le previsioni per capire se a Brescia, alle 16 del 7 maggio, pioverà o ci sarà il sole? No, ma molti lo fanno e poi, quando inevitabilmente la tendenza cambia, scuotono la testa pensando «Bernacca ci azzeccava di più».

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