Passione Meteo

Dopo il caldo fuori stagione, la primavera torna alla normalità

In seguito a picchi superiori ai 30 gradi, i meteorologi annunciano l’arrivo di nubi, piogge e temperature in calo
Una giornata nuvolosa, foto scattata a Mompiano
Una giornata nuvolosa, foto scattata a Mompiano
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Come annunciato dai meteorologi, dopo la precoce e anomala ondata di caldo che pochi giorni fa aveva portato picchi superiori ai 30 gradi, è finalmente tornata la primavera: nubi, piogge e temperature in calo ci stanno regalando una provvidenziale ventata di normalità. Ieri pomeriggio le precipitazioni sono state meno estese del previsto e si sono concentrate nelle nostre valli, ma di fronte all’instabilità atmosferica non c’è alcun motivo di stupirsi: maggio, secondo le statistiche, è sempre stato uno dei mesi più piovosi dell'anno, grazie alle perturbazioni che spesso, in questo periodo, raggiungono il Nord Italia, portando piogge diffuse e abbondanti. 

I record di maggio, da -0,8°C a +35,0°C

Fra le caratteristiche principali del terzo ed ultimo mese della primavera meteorologica rientrano anche le escursioni termiche accentuate. Sfogliando le pagine della nostra serie storica, emergono dati clamorosi: all'alba del 7 maggio 1957 la nostra città si svegliò con i prati coperti di brina, come in pieno inverno, e l’osservatorio dell'istituto Pastori rilevò una minima eccezionalmente bassa, pari a -0,8°C. Gli amanti del caldo anomalo ricorderanno invece con nostalgia il record del 25 maggio 2009, quando la massima raggiunse i +35,0°C. E così abbiamo scoperto insieme la soluzione dell’ultimo meteoquiz. Quest’anno, fortunatamente, non sono previsti sbalzi termici eccessivi, almeno per il momento. 

Il nuovo meteoquiz

Per il nuovo quesito settimanale facciamo un breve viaggio nel mondo delle perturbazioni più intense della nostra storia. A livello locale, il record di pioggia accumulata in ventiquattro ore risale a quindici anni fa: tra le ore 19 del 4 maggio 2010 e la stessa ora del giorno seguente il pluviometro dell’istituto Pastori rilevò 150 millimetri, un dato davvero clamoroso. A livello nazionale, il primato spetta invece all’osservatorio di Genova Bolzaneto, che il 7 ottobre 1970 misurò un accumulo ancor più impressionante, frutto di una disastrosa alluvione.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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