Outdoor

Sui monti della Sicilia scalatori bresciani aprono la via «Mona Lisa»

Ruggero Bontempi
Il nuovo itinerario si sviluppa nella Riserva naturale di Capo Gallo in provincia di Palermo, a due passi da Mondello
La via Mona Lisa sul monte Gallo - © www.giornaledibrescia.it
La via Mona Lisa sul monte Gallo - © www.giornaledibrescia.it
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Quando uno scalatore va al mare, all’attrattiva statica della tintarella in spiaggia si affianca, e talvolta si sostituisce in un richiamo irresistibile, quella dinamica delle pareti di roccia che sovrastano alcuni tratti di costa.

Tra i contesti ambientali che celebrano in Italia il matrimonio tra la distesa orizzontale del mare con quella di grandi o piccoli muri verticali, c’è anche la Sicilia, una vasta isola che ai tradizionali motivi di valenza turistica sta rivelandosi da alcuni anni come una meta di grande interesse apprezzata dagli appassionati di arrampicata di tutta Europa.

Questa caratteristica non è sfuggita alle attenzioni di una compagine di amici afferenti al vivace gruppo di Graffiti Climbers, che dal 2008 si dedica alla cura delle falesie e allo sviluppo dell’arrampicata sul territorio dalla Valle Camonica, anche mediante l’organizzazione di eventi apprezzati come il raduno del Boulder dei Pitoti.

Lasciate le terre camune per alcuni giorni, alcuni scalatori hanno programmato una trasferta dalle Alpi al Mediterraneo per dedicarsi a praticare questo sport all’interno di un paesaggio inconsueto e carico di fascino, e il periodo scelto della primavera ha permesso di godere di temperature favorevoli.

La zona di operatività individuata ha riguardato la fascia costiera settentrionale dell’isola, nel contesto dei pregevoli ambienti racchiusi nella Riserva naturale di Capo Gallo in provincia di Palermo. Il monte Gallo offre un’imponente parete verticale rivolta a nord affacciata sul mare della celebre località di Mondello, e contestualmente distante solo pochi chilometri da Capaci, dove altri abissi, questa volta umani, riemergono nel ricordo della strage mafiosa del 1992.

Sono servite agli scalatori camuni quattro riprese per individuare la linea e impegnarsi nella tracciatura di un nuovo difficile itinerario, che vanta uno sviluppo di 360 metri e difficoltà obbligatorie di 7a+ (ottavo grado superiore).

Nel mese di maggio hanno concluso e salito la via in stile pulito Bernardo «Berni» Rivadossi (già autore di un’altra nuova salita su questa parete nel 2023) e Giorgio Consiglio, che nei mesi precedenti hanno ricevuto un utile supporto dagli amici Alessandro Zaina e Max Faletti.

Il nuovo itinerario si disegna mediante la successione di una serie di lunghezze di corda che i protagonisti della salita definiscono come «una più bella dell’altra, attraversando un mare di roccia, bianca e rossa, scorrendo nei punti più deboli e logici della parete, che rimane molto esposta e per la maggior parte strapiombante».

Alla nuova via è stato dato il nome di «Mona Lisa». Il sorriso enigmatico della Gioconda, come nel celeberrimo dipinto di Leonardo da Vinci, si offrirà in premio ai salitori futuri, pronti a danzare sulla roccia sopra le acque del mare Tirreno.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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