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Un'escursione tra boschi, pascoli e alpeggi sulla «Via dei Maggenghi» a Cevo

Il percorso, con partenza e arrivo alla Pineta di Cevo, attraversa i prati che i pastori utilizzavano nel corso della transumanza
Spazi verdi tra le conifere - Foto @massimocervelli.jpg
Spazi verdi tra le conifere - Foto @massimocervelli.jpg
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«Ogni volta, ogni maggese che ritorna a dar vita a un seme sarà vita nuova anche per me». È una canzone di Cesare Cremonini a offrire lo spunto per porre l’attenzione su un’antica pratica agricola nel rispetto della quale, a partire dal mese di maggio, i campi arati venivano lasciati a riposo per favorire la ripresa della fertilità. Ai maggesi, o maggenghi, è dedicato un percorso escursionistico a Cevo, che permette di incontrare nelle fasce altimetriche intermedie delle zone alpine della Valsaviore un insieme di prati che i pastori utilizzavano nel corso della transumanza verso le aree di alpeggio e lungo il ritorno a valle.

Il percorso

La «Via dei Maggenghi» parte dall’ampio parcheggio della Pineta, frequentata area in cui trascorrere momenti di svago all’aria aperta. Qui si inizia a camminare su Via Brigata Garibaldi in direzione Dos. L’itinerario si snoda nel tratto che segue puntando a oriente verso Pradasé e Saviore, e taglia la parte bassa del versante che scende dal Piz Olda. Le componenti forestali vedono prevalere prima l’abete rosso, e poi più avanti le chiare e inconfondibili betulle. Il percorso attraversa coperture boscate discontinue, e sono spesso proprio i maggenghi gli spazi di pascolo sfruttati con sapienza da aziende agricole e agrituristiche che le interrompono.

Raggiunte la baite della località Gasgiola l’itinerario avanza nel territorio del comune di Saviore dell’Adamello. Si riprende quindi a camminare su asfalto per portarsi in discesa, su Via Pian della Regina e poi su Via Adamello, all’ingresso del paese, che merita una breve digressione all’interno. Si riprende quindi la direzione ovest fino a portarsi sulla strada provinciale nelle adiacenze del campo sportivo, dove si imbocca una mulattiera sul versante a valle.

L’itinerario transita ora a ridosso di un laghetto per la pesca sportiva e del limitrofo parco fotovoltaico, e dopo pochi minuti anche vicino all’edificio della Casa del Parco dell’Adamello dove si svolgono attività didattiche e culturali. Dopo avere attraversato il paese di Cevo il percorso conduce in direzione del panoramico Dosso dell’Androla, dal quale si guadagna in salita un centinaio di metri di dislivello per fare rientro alla Pineta.

Scheda tecnica

Partenza e arrivo: Pineta di Cevo, 1130 metri s.l.m.

Dislivello: 290 metri

Tempo di percorrenza: 3h

Difficoltà: E (escursionisti)

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