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Cinque itinerari per scoprire altrettanti torrenti alpini nel Bresciano

Ecco alcune idee tra le Valli, il lago di Garda e la Franciacorta per riscoprire i paesaggi plasmati dalle acque alpine
Uno dei torrenti che scorrono tra Sant'Antonio e Campovecchio - © www.giornaledibrescia.it
Uno dei torrenti che scorrono tra Sant'Antonio e Campovecchio - © www.giornaledibrescia.it
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L’acqua non ha colore e non ha odore. Eppure spesso è a questo elemento fondamentale per il pianeta e per la vita degli uomini che si associano il fascino di un ambiente naturale e l’espressione del suo evolversi e della sua dinamicità.

Uno degli esercizi più salubri e più semplici che consentono di sperimentare il fascino dell’acqua è quello del cammino. Un’escursione infatti può acquisire ulteriore interesse se ravvivata dalla vicinanza di un corso d’acqua, con il suo rumore e i suoi giochi di luce, e l’osservazione delle specie animali e vegetali spesso specializzate per frequentare questo tipo di ambiente.

In un contesto territoriale come quello della provincia di Brescia, che presenta una grande ricchezza di torrenti alpini e prealpini, è vasta la scelta a disposizione per camminare vicino a un torrente. Di seguito alcune proposte.

Valcamonica

All’estremità orientale delle Alpi Orobie si estende l’ambito della Riserva Naturale delle Valli di Campovecchio, al quale si accede percorrendo la strada che collega Corteno Golgi a Sant’Antonio dove si parcheggia e si inizia a camminare. Si può scegliere di entrare nella Valle Brandet o nella Valle di Campovecchio: entrambe sono percorse sul fondo da torrenti caratterizzati da acque fredde, limpide e bene ossigenate, habitat ideale per la trota fario.

Franciacorta

A Ome, nella zona più a sud del territorio comunale, si distribuisce ai piedi del Monte Delma il piccolo borgo che ha accolto un mulino e un maglio. Quest’ultimo, ancora in attività e motivo di interesse didattico e turistico, utilizza le acque della Roggia Molinara. Si può fiancheggiare il corso d’acqua per un tratto lungo la pista ciclopedonale che si snoda sul tracciato dell’antica Strada Valeriana.

Borgo del Maglio a Ome -  Foto © www.giornaledibrescia.it
Borgo del Maglio a Ome - Foto © www.giornaledibrescia.it

Valtrompia

Alle spalle di Marcheno scende fino ad immettersi nel fiume Mella un vivace corso d’acqua dalla portata modesta ma di notevole interesse paesaggistico e naturalistico. La valle di Vandeno rappresenta uno degli ambienti più suggestivi della media Valle Trompia, e può essere percorsa lungo il frequentato sentiero che sale in direzione della Forcella di Vandeno, la Corna di Sonclino e il santuario di Sant’Emiliano.

Valsabbia

Nella parte superiore del bacino del torrente Caffaro la neve dell’inverno si distribuisce nella piana del Gaver e attira numerosi fondisti. Il periodo della tarda primavera e la stagione estiva consentono al torrente di riprendere vigore e di contribuire ad accrescere il fascino della piana. Da questa si può partire a piedi mantenendosi per lunghi tratti vicini alle sue acque fino al Casinello di Blumone.

Garda

Una veduta del bacino formato dalla diga di Ponte Cola, meglio nota come diga di Valvestino - © www.giornaledibrescia.it
Una veduta del bacino formato dalla diga di Ponte Cola, meglio nota come diga di Valvestino - © www.giornaledibrescia.it

La diga di Ponte Cola, nell’entroterra gardesano, accoglie le acque provenienti da diversi torrenti che scendono dai monti di Gargnano della Valvestino. Uno dei più importanti scorre all’interno della Valle del Droanello, alla quale si accede in località Lignago dalla strada provinciale che collega Gargnano alla Valvestino. La carrozzabile sterrata che corre accanto al torrente offre una piacevole possibilità di escursione, da praticare anche con la mountain bike.

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