Verso il Rifugio Albani: alla scoperta della parete bianca della Presolana

La Presolana viene chiamata anche la «Regina delle Orobie». È un atteggiamento misto di rispetto e ammirazione quello che si mantiene davanti a una delle più conosciute montagne bergamasche. Il suo profilo, e le sue pareti facilmente individuabili anche da lontano, hanno agito sugli scalatori come una calamita a partire fin dalla metà del diciannovesimo secolo, e da allora è stato un susseguirsi di nuove linee di difficoltà crescenti, che hanno visto protagonisti anche scalatori bresciani.
Si distinguono le creste di Valzurio a occidente, la Presolana di Castione con la parete sud, e poi la Presolana Occidentale, la più alta del gruppo e anche la più impegnativa da raggiungere, che premia anche con la vista di una porzione del lago d’Iseo.
Il bianco calcare della parete nord si riflette sui numerosi escursionisti che raggiungono il rifugio Albani, una delle strutture più conosciute tra quelle distribuite sulle Orobie.
Il percorso
Per raggiungere questo rifugio si può partire da Colere dove si arriva percorrendo la Valle di Scalve. L’itinerario da seguire si avvia dalla zona occidentale del paese in località Carbonera. È segnalato con il numero 403 e nel tratto iniziale percorre un tratto di strada cementata molto ripida. La traccia avanza quindi su sentiero nel bosco, attraversa un bel ponticello in legno coperto e continua oltre Frassineto (cartello), all’interno della vasta superficie di un sito della rete Natura 2000 che accoglie la Val Sedornia, la Val Zurio e il Pizzo della Presolana.
Si sale all’ombra delle piante, affrontando ancora qualche strappo sostenuto, fino ad uscire nel rado bosco di abete rosso e larice in vista della sontuosa parete nord della Presolana.
La traccia richiede nuovo impegno nel faticoso superamento di un grosso deposito di detrito, e poi del canale dal quale si genera. Dopo un tratto in comune con il sentiero numero 406 si sale per una breve sezione fino alla zona che accoglie gli edifici e le strutture delle miniere di fluorite abbandonate, poco oltre le quali si arriva al Rifugio Albani.
L’edificio è collocato in panoramica posizione ed è stato costruito nel 1967 in sostituzione della vecchia capanna Trieste. È dedicato alla memoria di Luigi Albani, tra i protagonisti dell’esplorazione delle montagne orobiche.
Scheda tecnica
Partenza: Carbonera di Colere, metri 1043
Arrivo: Rifugio Albani, metri 1939
Dislivello: 896 metri
Tempo di percorrenza: 2h 30’ (solo andata)
Difficoltà: E (Escursionistico)
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
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