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«Bentornato Ettore», Campana torna a casa dopo l'impresa: ha conquistato 33 cime

A sostenerlo durante il progetto solidale «Scalo Sogni» i piccoli pazienti del reparto di Oncoematologia Pediatrica del Civile e le famiglie
"BENTORNATO ETTORE"
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«In questo viaggio avventura non sono mai stato solo, accompagnato in ogni passo e in ogni pedalata dall’affetto di questi bambini che mi scrivevano sui social. Ad un certo punto mi sembrava di sognare e sono andato ben oltre gli obiettivi che ci eravamo prefissati. Non volevo più tornare». E invece Ettore Campana, ciclista e scialpinista bresciano, ad un certo punto si è fermato, si è guardato indietro e ha fatto ritorno a casa.

Ad attenderlo il grande affetto dei bambini del reparto di Oncoematologia Pediatrica degli Spedali Civili di Brescia e delle loro famiglie, che lo hanno accolto con un grande abbraccio e con un messaggio colorato appeso all’ingresso del reparto: «Bentornato Ettore».

Si è concluso così, dopo due mesi, il progetto «Scalo Sogni», il viaggio in solitaria attraverso le Alpi vissuto tutto in autosufficienza dedicato ai bimbi ricoverati nel reparto di Oncoematologia Pediatrica di Brescia, nato con l’obiettivo di motivare i piccoli pazienti attraverso l’esempio a non mollare, a credere in loro  stessi e a tenere alto l’umore.

Una motivazione che, in questo caso, è stata reciproca, grazie al viaggio documentato su Instagram (@etto_vololibero) e ad una chat di whatsapp creata dalle mamme dei bimbi ricoverati che è servita a tenere vivo lo spirito di gruppo e ad incoraggiarsi reciprocamente.

  • Ettore Campana è tornato a casa: la visita al Civile
    Ettore Campana è tornato a casa: la visita al Civile
  • Ettore Campana è tornato a casa: la visita al Civile
    Ettore Campana è tornato a casa: la visita al Civile
  • Ettore Campana è tornato a casa: la visita al Civile
    Ettore Campana è tornato a casa: la visita al Civile
  • Ettore Campana è tornato a casa: la visita al Civile
    Ettore Campana è tornato a casa: la visita al Civile

«Come nelle scalate alpine – ha detto Fulvio Porta, responsabile del reparto – a vincere è la cordata, lo sforzo comune che serve per raggiungere la cima». Uno sforzo che ha spinto Ettore oltre ogni immaginazione: partito con l’obiettivo di scalare 5 cime, alla fine è riuscito a raggiungerne 33. Partito in bici da Brescia il 15 aprile scorso, dall’Italia ha raggiunto la Svizzera e la Francia, percorso tra bici e sci 2.800 chilometri e 70.500 metri di dislivello positivo.

Ettore Campana sulla vetta del Monte Bianco
Ettore Campana sulla vetta del Monte Bianco
«Ad un certo punto – ha detto Ettore – è stato difficile smettere di compiere scalate. Mi ero anche io immedesimato nella sfida come un bambino che insegue i suoi sogni. Mi sentivo un Peter Pan che rincorreva sogni senza limiti». Il progetto «Scalo Sogni», nato da un’idea di Toni Massardi, meglio noto come Toni Gialdini, è stato possibile grazie al supporto della Lilt, la lega italiana per la lotta ai tumori, e del Comune di Brescia.

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