Vecchie pietre e sogni tramontati
La zia di Diletta si chiamava Enza ed era una donna di grande bellezza che, nel tempo, aveva imparato a trarre vantaggio dal suo fascino. Un giorno si recò a casa del fratello chiedendo che le venisse conservato un piccolo sacchetto di seta

Una pietra preziosa - © www.giornaledibrescia.it
Diletta aveva una prozia che si chiamava Enza. Donna di grande bellezza, prima della Seconda Guerra faceva furori. Per un misto di scaltrezza e cinismo, necessità e opportunismo, aveva imparato a trarre vantaggio dalla avvenenza. Non era il tipo da notabile o professionista. Subiva di più il fascino dell’uomo scafato. Questo la portava a frequentare luoghi attraenti nei film di gangster ma che visti dal vivo non fanno stare quieti. Si sposò solo una volta: il matrimonio fu una scorciatoia per so
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