Opinioni

Il segreto delle coppie felici spiegato dal metodo Gottman

Grazie al suo approccio scientifico alla Terapia di coppia e della famiglia, è possibile prevedere il futuro di una relazione amorosa
Le coppie felici sono guidate da gentilezza e accettazione delle emozioni dell’altro - Foto Pexels © www.giornaledibrescia.it
Le coppie felici sono guidate da gentilezza e accettazione delle emozioni dell’altro - Foto Pexels © www.giornaledibrescia.it
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«CI vediamo in Tribunale! La pagherai cara! È tua la colpa! Ti odio!». Avere, possedere, risarcire, pagare, colpe, tradimenti, fedeltà, fiducia, stanchezza, noia, violenza: il linguaggio dell’amore si trasforma e si sporca, velocemente, con quello della rabbia, del rancore e delle incomprensioni. Ma quali sono i fattori inquinanti le relazioni? E soprattutto qual è il segreto delle coppie felici? Esistono possibilità predittive del futuro di una relazione amorosa? Assolutamente sì, al 90% di precisione. Con l’aiuto del metodo Gottman e il suo approccio scientifico alla Terapia di coppia e della famiglia.

Partendo dal primo studio sul matrimonio, risalente al 1938, si è arrivati, nel tempo, a comprendere i meccanismi di interazione che distinguono le coppie felici da quelle infelici. Si sono individuati dei precisi Codici comunicativi di Accordo (AC) o di Disaccordo (DC) osservando come, nelle coppie felici, vi sia una copiosa distribuzione di elementi di accordo (AC) che, nelle coppie infelici, diventano elementi DC. Nel matrimonio infelice tutto si contesta e si contraddice, si sta sulla difensiva, si pratica l’ostruzionismo (soprattutto maschile), si usa il sarcasmo, si porta all’esasperazione. È tutto un «no» e «sì, ma tu…». Nelle coppie felici, invece, una pioggia gentile di «sì», «sì, e poi…» e di avvii di discussione garbati: «Ho anch’io le mie colpe, non è solo colpa tua».

Empatia, reale incontro delle menti, risate condivise e battute bonarie agiscono in unione con un elevatissimo grado di fiducia sul fatto che l’altro sia un «porto sicuro». Le coppie negative scivolano, invece, con facilità in quello che viene chiamato lo «stato assorbente negativo di Markov», sabbie mobili della negatività, senza più riuscire ad (o voler) uscirne, come accade in certe trappole per insetti. Li conduce in questo stato un accumularsi di ferite emotive passate, cui non segue alcuna capacità (o volontà) di riparazione condivisa. Le coppie felici sono invece capaci di gesti di riparazione preventiva, guidati da gentilezza, accettazione delle emozioni dell’altro, anche fossero rabbiose, ascolto, rispetto, comprensione e proposte concrete di risoluzione, reciprocamente sintonizzate sui bisogni e sulle emozioni dell’altro, riconoscendole.

Non fanno mai comparazioni negative, in loro c’è un costante investimento emotivo regolato sul noi che spinge a non escludere mai il partner. Definiranno spesso la loro relazione come «ideale», ritenendosi fortunati di poterla vivere, pieni di riconoscenza verso l’altro. Staranno alla larga dalle relazioni extraconiugali che, non avendo nulla a che fare con il sesso, ma essendo unicamente una risposta al desiderio di uscire da contesti di solitudine emotiva estrema, diventano una caratteristica tipica invece dei DC. Matrimoni devitalizzati. L’amore solido per Gottman è una casa a sette piani e ha come muri portanti fiducia, impegno e condivisione. Si può condividere solo ciò che si possiede: se possediamo rabbia, condivideremo rabbia, se possediamo aggressività, offriremo quella. Chi straripa di amore condividerà amore, ma il guaio è che si può straripare d’amore solo imparando prima ad amare noi stessi.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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