La cultura è una necessità comune

Appartenete alla categoria di persone che hanno in casa una distesa di libri e non sapete più dove metterli? Appartenete a questa categoria e, allo stesso tempo, desiderate altri libri? Appartenete alle due categorie precedenti ma, in aggiunta, siete alla ricerca di un libro che vorreste consultare e non sapete dove cercare? A Pesaro hanno aperto una biblioteca diffusa che mi sembra l’idea che farebbe al caso vostro.
Si chiama Controvento ed è nata dall’iniziativa dell’ex-sindaco della città ed ex senatore della Repubblica, Giorgio Tornati. La biblioteca è intitolata a lui e alla defunta moglie Maria Augusta Pecchia. Giorgio Tornati è un signore garbato e colto che un giorno si è guardato attorno in casa propria e si è domandato quale avrebbe potuto essere il destino di tutti quei volumi che aveva collezionato nel corso di una vita intensa e dalle tante sfaccettature. Magari qualche titolo lo potrebbe essere venduto a collezionisti? Qualche altro potrebbe essere sacrificato per fare spazio? Quali destinare a figli e nipoti e quali conservare fino a che toccherà ad altri stabilirne le sorti?
La donna che da poco gli sta accanto e che si chiama Teresa ha lavorato per tutta la vita in grandi biblioteche e gli suggerisce che per fare una cernita che non provocherà rimorsi è necessario cominciare con la catalogazione. Riprendere in mano i volumi ad uno ad uno significa sfogliare ricordi, ma anche farsi venire in mente persone a cui sarebbe bello proporli o alle quali potrebbero interessare. Ed ecco che viene l’idea. È semplice ed efficace.
Giorgio Tornati prende lo spazio di un negozio in una delle vie principali della città, lo arreda con scaffali e tavoli e lo riempie con la propria collezione personale di libri, etichettati e riordinati con i criteri standard delle biblioteche. Chiunque voglia può entrare, scegliere un libro e decidere se leggerlo in loco o prenderlo in prestito. Lo spazio è anche disponibile, gratuitamente, per riunioni di un numero contenuto di persone. E questo è il primo passo.
L’evoluzione dell’idea consiste nella creazione di un sito che accolga i cataloghi di altre biblioteche private. In sostanza, coloro che desiderano mettere a disposizione i propri libri, li possono catalogare e inserire sul sito (previo accordo con il gestore, ovviamente). In questa maniera, chiunque stia facendo una ricerca, abbia voglia di qualcosa di nuovo o semplicemente è mosso da curiosità può consultare un catalogo esteso, fisicamente dislocato in abitazioni di diversi privati, e fare richiesta del volume che desidera consultare o prendere in prestito. Lo scambio avviene nella sede della biblioteca diffusa.
Immaginate il potenziale di questa iniziativa? Io lo vedo come uno scrigno di titoli che spaziano tra generi, argomenti e tempo e che si presta a diventare un crocevia di interessi e di contatti. Un sapere che esce dalle case senza troppi incomodi e con molti vantaggi. Un segmento che si aggiunge e si integra al servizio di librerie e biblioteche pubbliche, allargando le opportunità e creando occasioni.
Abbiamo tutti un pezzetto di bene pubblico: ciò che sappiamo e gli strumenti attraverso cui lo abbiamo conquistato. Sarebbe bello far nascere tante biblioteche diffuse.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato
@Buongiorno Brescia
La newsletter del mattino, per iniziare la giornata sapendo che aria tira in città, provincia e non solo.
