Per non perdere la croccantezza

Il mio orto ha definitivamente sembianze autunnali, nei giorni scorsi l’ho ripulito e zappettato, ora trovano dimora soltanto le verdure tipicamente invernali: dai broccoli ai cavoletti di Bruxelles. Dei fasti estivi rimane solo un rappresentante: il cicorione pan di zucchero. Lui amava certo la stagione calda, ma non si spaventa quando arrivano i primi freddi e neppure di fronte al gelo.
Certo, in luglio e agosto le foglie sono più tenere, e lo si può gustare nell’insalata; in novembre e dicembre offre il meglio di sé nella versione lessata con un pizzico di sale e buon olio d’oliva. Con una certezza, in ogni stagione non perde la sua croccantezza.
Ho pensato a lui nei giorni scorsi, dopo aver incontrato un mio compagno delle elementari. Non ci vedevamo da decenni, dopo i convenevoli del caso, ho sorriso con lui ricordando un fatto risalente a quando eravamo in seconda. Durante la recita natalizia io impersonavo un re magio, al momento di entrare in scena mi inciampai e precipitai ai piedi del bambino che interpretava l’asino.
Ci siamo poi salutati pronti a rivederci fra qualche decennio. Mentre rincasavo riflettevo: ma come diamine mi sono ricordato di quell’aneddoto sepolto dall’inesorabile polvere dell’oblio? Il tempo di sedermi sul divano e mi sono reso conto di essermi dimenticato il motivo per cui ero uscito. Tipico di noi quasi (molto quasi) anziani, ma inesorabilmente incamminati. Ma anche noi, come il cicorione, affrontiamo ogni stagione con croccantezza (e ottimismo).
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