La natura al naturale

Le copiose piogge hanno sospinto la crescita copiosa di erbe infestanti nel mio orto. Personalmente sono persona molto tollerante, quindi di mio potrei conviverci serenamente. L’imminente arrivo del cicorione pan di zucchero implica però un necessario intervento di ripulitura. C’è ancora tempo.
Nel frattempo mi sono ritrovato financo ad ammirare quel rigoglioso groviglio verde. La natura è sempre straordinariamente affascinante, in tutte le sue sfaccettature. Ci pensate che da un piccolo e apparentemente anonimo seme può germogliare un raccolto copioso e appagante? Non ci pensiamo a sufficienza, soprattutto in questo tempo dove il mondo sembra affascinato solo dall’intelligenza artificiale.
La tecnologia non mi ha mai appassionato, l’ho sempre considerata solo da un punto di vista utilitaristico, mai come un innamoramento intellettuale. Ho certo dei limiti strutturali, non sono per esempio mai riuscito a programmare il videoregistratore (fortuna che sono passati di moda), ma tant’è.
Nei giorni scorsi, mentre stavo pedalando sulla mia cyclette (a una velocità media di 25/30 chilometri all’ora, mica poco), stavo guardando un documentario su un deserto asiatico, non ricordo quale. Tra le creature che popolano quella faticosa terra c’è un grosso insetto che rimane nella sabbia in attesa dell’acqua anche per dieci anni.
E quando arriva la pioggia ha un solo pensiero: accoppiarsi. Preferisco non entrare in ulteriori dettagli. Ma vi immaginate cosa gli scatta quando percepisce le prime gocce? E poi ci sono quelli che si emozionano per le finte foto fatte dall’intelligenza artificiale. Pensate a quelli nel deserto, poi mi dite.
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