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Vaccini, come è andata in Lombardia la prima giornata con Poste

Il primo bilancio del sistema di prenotazione vaccinale anti Covid parla di 192.114 appuntamenti fissati
VACCINI, DEBUTTA IL NUOVO PORTALE
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In Lombardia la prima giornata di prenotazione per le vaccinazioni anti-Covid relativa alla fascia di età compresa tra i 75 e i 79 anni, alle ore 18 di oggi, ha fatto registrare un totale complessivo di 192.114 prenotazioni.

Lo fa sapere Regione Lombardia, specificando che 177.313 sono state effettuate sulla piattaforma digitale di Regione e Poste Italiane, 11.551 attraverso il Contact Center, 1.647 con i portalettere e 1.603 agli sportelli Postamat. «In poco più di tre ore il sistema è riuscito a gestire quasi 100mila prenotazioni senza intoppi e senza attese particolarmente lunghe per gli utenti. Un risultato positivo»: così il presidente della Lombardia Attilio Fontana ha fatto un primo bilancio del sistema di prenotazione vaccinale anti Covid da oggi affidato a Poste. 

Un'altra buona notizia per la campagna vaccinale è che la Lombardia sta recuperando dopo settimane di difficoltà e ha superato la media nazionale di ultraottantenni vaccinati almeno con una dose. ll piano del commissario Francesco Figliuolo guarda con attenzione alla nostra regione che ha 10 milioni di abitanti - un sesto del totale della popolazione italiana - e nelle ultime 24 ore ha fatto registrare ancora quasi 4 mila tamponi positivi e 97 morti. Come hanno sottolineato il generale Figliuolo e il capo della Protezione civile Fabrizio Curcio nei giorni scorsi, se la regione riesce a raggiungere le 170 mila dosi somministrate al giorno, il mezzo milione e oltre in Italia diventa realistico. In caso contrario, è sottinteso, sarà più difficile.

Dal 7 all'11 aprile, inoltre, gli over 80 potranno andare a vaccinarsi al sito più vicino a casa senza appuntamento, solo con documento e tessera sanitaria. Gli ultraottantenni lombardi che hanno avuto almeno una dose sono ora il 57,9%, sopra la media nazionale del 56,9%. Un piccolo segnale positivo per un Paese che vaccina a velocità (o meglio lentezza) simile agli altri grandi Stati europei, ma sugli over 80, che muoiono più di tutti per il Covid, è dietro anche a Grecia e Portogallo. Un fattore decisivo per una mortalità italiana molto più alta della media (ancora 481 vittime in un giorno). 

Le somministrazioni in Italia confermano il trend in crescita dell'ultima settimana, oltre 240 mila al giorno di media col record di ieri di 287mila, verso le 300 mila quotidiane che erano previste dall'ultimo piano nazionale già per fine marzo. Il prossimo obiettivo fissato sono le 500 mila vaccinazioni al giorno ad aprile, che dovrebbero portare al 60% della popolazione immunizzata a luglio. Il problema è che con gli 8 milioni di dosi previste ad aprile - comprese le prime 400 mila del monodose Johson&Johnson, che ne ha assicurate 200 milioni all'Ue entro l'anno - se ne potrebbero somministrare in media solo 266 mila al giorno. Il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri ritiene che 8 milioni di dosi ad aprile sia «la peggiore delle ipotesi», ma ha anche spostato il target di mezzo milione di vaccinazioni al giorno a fine mese.

Tra le Regioni con buone performance il Lazio promette che - se ci saranno le dosi - dopo Pasqua si andrà oltre le 30 mila iniezioni al giorno. Progressi si registrano anche in Sardegna, finora tra le meno virtuose, specie sugli ultraottantenni. Infine, un altro segnale che lo sforzo lanciato sotto la guida di Figliuolo prova a coinvolgere tutta Italia: in Sicilia, colpita dallo scandalo dei dati che sarebbero stati manipolati, domani 500 chiese aperte per il Sabato Santo accoglieranno nelle parrocchie anche i i 69-79enni da vaccinare. 

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