Al via la maratona: da vaccinare entro l’11 aprile 40mila over 80

C’è uno scarto del 30% tra chi è stato vaccinato perché ha superato gli ottant’anni e chi ha ricevuto la prima dose pur essendo più giovane. Significa che nel Bresciano ogni dieci over 80 vaccinati ce ne sono sette con età inferiore che hanno ricevuto almeno la prima dose. La notizia, da parte delle autorità sanitarie regionali, che entro l’11 aprile a tutte le circa quarantamila persone anziane in attesa - la metà del totale - verrà somministrata almeno la prima dose non riesce a rassicurare fino in fondo.
Soprattutto chi, quasi novantenne, è ancora in attesa (nella pagina a fianco raccontiamo la storia della signora Martina che di anni ne ha 94) ed ha avuto notizia di trentenni in buona salute che sono già vaccinati da settimane.
Le perplessità. Ad una prima lettura, si reagisce con fastidio. Inevitabile. Poi, se ci si ferma a riflettere, si scopre che si sono anche delle ragioni. Certamente riconducibili ai ritardi, alle convocazioni mancate, alla confusione organizzativa del sistema. Ma non solo. Il dato di immunizzazione tra le due età della vita che la campagna vaccinale ha inserito in differenti classi prioritarie è il risultato del tipo di vaccino disponibile. Come è ormai noto, anche per i timori e le polemiche che hanno accompagnato il preparato dell’azienda anglo-svedese, quello prodotto da AstraZeneca è stato inizialmente autorizzato solo per chi aveva meno di 55 anni di età. Questo significa che alle prime consegne del vaccino prodotto dall’azienda anglo-svedese è stato necessario individuare categorie che rientrassero in quella fascia di età. Ed il coinvolgimento del personale scolastico è stata una scelta legata sia al vaccino sia alla speranza di poter aprire prima le scuole in sicurezza. Non sono mancate polemiche.
Evitabili? Forse, ma in una visione globale è opportuno affermare che la vaccinazione non è una gara anche se, in questo percorso, è d’obbligo vaccinare prima i più fragili. Che sono gli anziani, la generazione che ha pagato un tributo altissimo alla pandemia. Il «balletto» delle età. A pochi giorni dalla prima autorizzazione, dall’Agenzia italiana del farmaco è arrivato il via libera all’uso di AstraZeneca anche agli per gli over 55 e, dall’8 marzo, l’asticella è stata ulteriormente alzata aprendo anche a chi ha più di 65 anni. Ad esclusione dei soggetti «estremamente vulnerabili» per particolari patologie. Per questi ultimi, il vaccino consigliato è quello prodotto dalla Pfizer o da Moderna. La maratona che attende i centri vaccinali nei prossimi giorni dipende, anche, dalla disponibilità delle dosi.
L’obiettivo, stabilito da Regione Lombardia in un recente vertice al quale hanno partecipato anche i direttori generali delle Ats e delle Asst, è di terminare entro l’11 aprile la prima inoculazione a tutti gli over 80 lombardi e, ovviamente, anche ai circa ottantamila bresciani, la metà dei quali già vaccinata con la prima dose ed il 15% circa completamente immunizzato perché ha già ricevuto la seconda dose. La metà ha la prima. Dalla media provinciale dei dati, un anziano su due ha ricevuto la prima dose, dunque. Una percentuale analoga - intorno al 49% - si registra anche nel resto della Regione.
L’elaborazione del dati del Commissario straordinario per l’emergenza conferma l’andamento della nostra regione: «Lombardia si conferma molto penalizzata soprattutto nella fascia 70-79, vaccinando solo il 3,76% della popolazione residente. In questa fascia gli effetti del Covid sono ancora evidenti perché ad essa appartiene il 24% dei decessi dovuti alle complicanze dell’infezione.La fascia 80-89 vede una percentuale poco sotto il 50% mentre la fascia over 90 è al 64,31%». Nella settimana che si è appena conclusa, alla provincia di Brescia sono stati consegnati 13 vassoi di Pfizer, pari a 15.210 dosi. La bella notizia, che va nella direzione della prima vaccinazione a tutti gli over 80 entro due settimane, è che il prossimo 6 aprile l’azienda farmaceutica statunitense, che ha prodotto il vaccino insieme alla tedesca Biontech, consegnerà 22 vassoi ai vari centri vaccinali della provincia, pari a 25.740 dosi. Nello specifico, sei vassoi all’Asst Garda (ricordiamo che da ogni vassoio contiene 1.170 dosi), cinque all’Asst Franciacorta e 11 all’Asst Spedali Civili. Le consegne. I vaccini delle altre due case farmaceutiche - Moderna e AstraZeneca - vengono consegnati all’Hub che ha sede nella Farmacia aziendale interna dell’Ospedale Civile. Da qui, vengono distribuiti a tutta la provincia in base alle esigenze delle diverse sedi. Moderna martedì scorsi ha consegnato 6.300 dosi nel Bresciano. Per la prossima consegna, che avverrà in settimana, non è ancora noto il quantitativo di dosi. Lo stesso per AstraZeneca. Nei giorni scorsi ha fornito 25 scatole, pari a 2.500 dosi. Non si sa quante altre sono in arrivo, mentre in queste ore dall’Hub del Civile sono in consegna migliaia di dosi alle strutture private necessarie per continuare la campagna vaccinale degli insegnanti.CoronavirusLa campagna di immunizzazione
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