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Ucraina, Mosca: «Mariupol sgombrata dalle forze di Kiev»

L'annuncio della Russia, non confermato dalla controparte, arriva al 51esimo giorno di guerra nella città martire del Paese
Un fermo immagine tratto da un video delle forze armate ucraine mostra le strade devastate dai bombardamenti a Mariupol - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it
Un fermo immagine tratto da un video delle forze armate ucraine mostra le strade devastate dai bombardamenti a Mariupol - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it
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La Russia ha annunciato che Mariupol è stata «ripulita» dalle truppe ucraine

Alla fine del 51esimo giorno di guerra, Mosca comunica che in tutta l'area urbana della città sul Mar d'Azov la resistenza è stata vinta, e solo un manipolo di forze di difesa resta asserragliato sotto i tunnel della grande acciaieria. 

Il fatto non è ancora stato confermato da Kiev. La resa totale degli ucraini, che potrebbe avvenire da un giorno all'altro, sarebbe la prima vera svolta nell'invasione, ma potrebbe anche costituire una pietra tombale sui tentativi di trovare una soluzione diplomatica. Volodymyr Zelensky l'ha detto in modo chiaro: se ci distruggerete a Mariupol i negoziati salteranno

Cosa è successo oggi

Si comincia a temere anche per l'arrivo dei rinforzi con la notizia, sempre da Mosca, che i russi hanno abbattuto vicino ad Odessa un cargo militare ucraino che trasportava le armi inviate dall'Occidente. Dopo un'ennesima giornata di combattimenti furiosi a Mariupol, ridotta ormai ad uno scheletro, il ministero della Difesa russo ha annunciato di avere «ripulito completamente l'area urbana da tutti i miliziani del battaglione Azov, dei mercenari stranieri e delle truppe ucraine». E ha aggiunto che gruppi di resistenza sono ancora attivi nell'acciaieria di Azovstal, ma «totalmente bloccati, con l'unica possibilità di deporre le armi e arrendersi». In precedenza le autorità locali avevano ammesso una situazione molto difficile, con nuove unità russe costantemente schierate in città e rastrellamenti di tutti gli uomini per portarli nelle zone controllate dai secessionisti. 

Quel che resta della resistenza è rappresentato dai marines ucraini e dagli uomini del Battaglione Azov, protetti sotto i tunnel dell'acciaieria situata vicino alla costa. Per stanarli, Mosca sarebbe pronta a utilizzare bombe Fab-300 a alto potenziale, con un raggio di decine di metri. Zelensky ha avvertito che la «distruzione delle forze ucraine a Mariupol segnerà la fine dei negoziati». Anche perché il presidente ucraino sa bene che la resa della città sul Mar d'Azov sarebbe un primo grande successo per le truppe di invasione, che alimenterebbe ulteriormente l'offensiva nel resto del Paese. 

Diversi analisti americani, inoltre, ritengono che la tattica di lento logoramento condotta a Mariupol dai russi potrebbe pagare anche sugli altri fronti, perché favorisce l'esercito più numeroso. Anche nel sud-est l'Armata russa procede su questo schema: bombardamenti continui e ammassamento di truppe. Nella regione di Kharkiv un raid con un missile a lungo raggio ha provocato due morti e 18 feriti tra i civili. 

La situazione sugli altri fronti

Intanto il Pentagono ha rilevato che i russi stanno schierando elicotteri d'attacco lungo il confine orientale, inviando altre truppe e pezzi di artiglieria. Nella regione del Lugansk diverse città sono sotto il fuoco continuo di mortai, e decine di migliaia di soldati si preparano a sferrare un attacco simultaneo anche nel Donetsk, non appena le condizioni meteorologiche saranno più favorevoli.

La conquista del Donbass resta l'obiettivo principale dell'offensiva russa, ma in questa fase le truppe di Putin non rinunciano a tenere alta la pressione anche sul resto del Paese. Lo dimostrano i raid su Leopoli, dopo settimane di quiete, e soprattutto il secondo attacco in due giorni condotto a Kiev: missili di lungo raggio ad alta precisione contro una fabbrica che produceva carri armati, ha riferito Mosca. Il sindaco Vitali Klitschko ha parlato di almeno un morto e di diversi feriti, e ha invitato i residenti della capitale a non tornare.

Il nuovo raid su Kiev è arrivato all'indomani del bombardamento contro un'altra struttura in periferia che riparava e costruiva sistemi anti-aerei e anti-nave. Per Mosca si è trattato di una risposta agli attacchi condotti su villaggi in territorio russo dagli ucraini, ma Kiev ritiene che sia stata una vendetta per l'affondamento dell'Ammiraglia Moskva. Proprio con missili realizzati nelle fabbriche bersagliate dai russi.

Esperti militari ucraini inoltre temono che il prossimo obiettivo sia ancora più ambizioso: distruggere il bunker di Zelensky

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