Italia e Estero

Strage di piazza Loggia e atti da desecretare, la riforma Draghi

Anche Manlio Milani, presidente dell'Associazione delle vittime, ha incontrato il premier che ha riformato il comitato sugli atti
  • Il premier Mario Draghi riceve i familiari delle vittime delle stragi
    Il premier Mario Draghi riceve i familiari delle vittime delle stragi
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    Il premier Mario Draghi riceve i familiari delle vittime delle stragi
  • Il premier Mario Draghi riceve i familiari delle vittime delle stragi
    Il premier Mario Draghi riceve i familiari delle vittime delle stragi
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Passa alla presidenza del Consiglio la guida del Comitato per la desecretazione degli atti sulle stragi: una decisione annunciata da Mario Draghi ai familiari delle vittime, in linea con il «massimo impegno» per fare «chiarezza e giustizia» su vicende drammatiche che hanno segnato la storia recente del nostro Paese. Il premier, che ha firmato il 2 agosto la direttiva per la desecretazione degli atti su Gladio e P2, ha assicurato che seguirà personalmente il dossier e indicherà a presiedere il Comitato Roberto Chieppa, segretario generale di Palazzo Chigi.

«Molto soddisfatti» i rappresentanti delle associazioni, perché a guidare l'organismo non sarà più il presidente dell'Archivio di Stato, Andrea De Pasquale, da loro duramente criticato per la gestione del fondo Rauti. «In questi anni abbiamo trovato mille ostacoli» nella ricerca della verità, «ora c'è una precisa volontà di Draghi di migliorare le cose e il suo impegno per noi ha grande valore, poi come sempre verificheremo i fatti», ha commentato Paolo Bolognesi, presidente dell'associazione dei familiari delle vittime della strage di Bologna, dopo aver incontrato il premier con i presidenti delle associazioni dei familiari delle vittime della strage di piazza della Loggia a Brescia, Manlio Milani, della strage di Ustica, Daria Bonfietti, e la direttrice dell'Archivio storico Flamigni, Ilaria Moroni.

Uno scatto realizzato in piazza della Loggia subito dopo lo scoppio della bomba - Foto Eden © www.giornaledibrescia.it
Uno scatto realizzato in piazza della Loggia subito dopo lo scoppio della bomba - Foto Eden © www.giornaledibrescia.it

Il governo va quindi avanti sulla piena attuazione delle direttive del 22 aprile 2014 e del 2 agosto 2021 che hanno disposto la declassificazione ed il versamento straordinario anticipato all'Archivio Centrale dello Stato, da parte di tutti i ministeri, dei documenti in loro possesso sulle stragi in Italia tra il 1969 e il 1984 e di quelli relativi a Gladio e alla Loggia massonica P2. Al Comitato spetta vigilare sull'attività di declassificazione e sul progetto di digitalizzazione dei documenti, per i quali è stato previsto uno specifico finanziamento di 400mila euro del ministero della Cultura.

Lo scontro sulla nomina di De Pasquale

Lo stesso ministero della Cultura era finito nelle scorse settimane nel mirino delle associazioni per la decisione del ministro Dario Franceschini di nominare Andrea De Pasquale come direttore dell'Archivio di Stato. Dirigente del ministero e già a capo della Biblioteca Nazionale Centrale di Roma, De Pasquale è criticato perché, proprio da direttore della Biblioteca, nel novembre 2020 decise di acquisire l'archivio appartenuto a Pino Rauti, una delle figure più note e discusse della destra radicale in Europa. In particolare, Bolognesi aveva scritto a Draghi e al presidente della Repubblica Sergio Mattarella segnalando che De Pasquale avrebbe «mostrato o comunque avallato un atteggiamento di scarsa autonomia scientifica e di compiacenza nei confronti della famiglia Rauti e della parte politica sua e dei suoi eredi».

Franceschini aveva difeso la scelta, dettata - aveva spiegato - da motivi esclusivamente professionali, assicurando in ogni caso l'impegno «massimo e continuo», suo e del governo, affinché tutte le direttive sulla desecretazione degli atti «vengano attuate con celerità e totale trasparenza».

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