Strage di piazza Loggia e atti da desecretare, Milani da Draghi

Sarà mercoledì a Palazzo Chigi, invitato dal premier assieme ai presidenti delle altre associazioni di familiari di vittime delle stragi
Manlio Milani, presidente dell'Associazione dei familiari dei Caduti della strage di piazza della Loggia - © www.giornaledibrescia.it
Manlio Milani, presidente dell'Associazione dei familiari dei Caduti della strage di piazza della Loggia - © www.giornaledibrescia.it
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Il presidente del Consiglio dei Ministri Mario Draghi ha convocato per mercoledì 8 settembre alle 16, a Palazzo Chigi, i presidenti delle Associazioni dei famigliari delle vittime delle stragi per illustrare le nuove indicazioni in merito alla desecretazione di nuovi documenti riguardanti P2, Gladio. Per quel che riguarda l'associazione dei familiari dei Caduti della strage di piazza della Loggia, il compito di incontrare a Roma il premier spetterà dunque a Manlio Milani.

Il contenuto dell'incontro, a quanto si apprende, sarà la nomina di Andrea De Pasquale a sovrintendente dell'Archivio Centrale dello Stato. La nomina nei giorni scorsi ha visto le associazioni (Strage di Bologna, Piazza Fontana, piazza della Loggia, Italicus, Italicus e i familiari di Mario Amato) critiche con il ministero della Cultura per il precedente dell'acquisizione dell'archivio Rauti da parte della Biblioteca nazionale centrale di Roma al tempo diretta da De Pasquale.

«Abbiamo accolto l'invito come un gesto significativo e importante che sottolinea la volontà istituzionale di andare oltre le ombre che ancora si frappongono alla ricerca della completa verità su quegli anni», ha dichiarato Manlio Milani, presidente dell’Associazione dei familiari dei Caduti della Strage di Piazza della Loggia.

Lo stesso Milani a più riprese aveva ribadito l'importanza di poter consultare gli atti ancora coperti dal segreto di Stato relativi agli anni '70. Lo aveva fatto tra l'altro rivolgendo un esplicito appello ad un precedente premier, Matteo Renzi, circa la fruibilità effettiva degli atti già desecretati, tuttavia non accessibili per ragioni burocratiche.

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