Italia e Estero

«Serve il lockdown nazionale, no servono lockdown locali»

Ancora una volta la comunità scientifica è spaccata al suo interno. E se Ricciardi invoca lockdown locali, Bertolini è netto: «Chiudere tutto»
Ridurre le occasioni di contagio, sul come la comunità scientifica è divisa - Foto Epa © www.giornaledibrescia.it
Ridurre le occasioni di contagio, sul come la comunità scientifica è divisa - Foto Epa © www.giornaledibrescia.it
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Lockdown sì, lockdown no, lockdown mirati. Ancora una volta la comunità scientifica appare spaccata al suo interno e vari esperti risultano fermi su posizioni totalmente discordanti.

«Arrivati a questo punto, con una curva di crescita esponenziale dei contagi, l'unica cosa che si può fare è chiudere tutto, un lockdown a livello nazionale. La situazione nei pronto soccorso è drammatica, non solo in Lombardia, ma ovunque a livello nazionale». Questa la convinzione di Guido Bertolini, responsabile del Coordinamento Covid-19 per i reparti dei pronto soccorso lombardi. Bertolini spiega che «se vogliamo fermare l'epidemia, ora è il momento di chiudere tutto, non c'è altra strada. Se si fosse fatto qualcosa prima, quando lo si doveva fare, si sarebbero potute prendere misure più soft, ma ora non si può più e le misure prese dal Governo sono troppo blande. Non servono a contenere il fenomeno mostruoso che abbiamo di fronte».

In Lombardia, a livello di pronto soccorso, precisa Bertolini, «la situazione più difficile è a Milano e Monza, ma anche in tutte le altre città la crescita è esponenziale». A differenza di marzo però, rileva l'epidemiologo, questa volta «non c'è comprensione di ciò che sta succedendo da parte della popolazione, che non capisce». E tenere aperto, conclude, «non significa far correre l'economia. Le conseguenze economiche sarebbero comunque enormi lasciando aperto - conclude -. Chiudere mette in difficoltà tantissime categorie, che la politica ha il dovere e il compito di tutelare. Se si tergiversa ancora, ci troveremo davanti all'irrimediabile».

Di tutt'altro avviso nelle stesse ore, appare Walter Ricciardi, consulente del ministro della Salute, che è tornato con insistenza a ribadire che quel che serve sono «lockdown mirati nelle zone in cui il virus circola maggiormente, come Milano e Napoli».

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