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Saman, il fratello conferma: «L'ha uccisa lo zio»

Lo ha ribadito nell'incidente probatorio il fratello 16enne della ragazza d'origine pachistana scomparsa da quasi un mese e mezzo a Novellara
ll procuratore reggente Isabella Chiesi, fuori dal tribunale di Reggio Emilia in occasione dell'incidente probatorio del fratello di Saman Abbas
ll procuratore reggente Isabella Chiesi, fuori dal tribunale di Reggio Emilia in occasione dell'incidente probatorio del fratello di Saman Abbas
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Ad uccidere Saman Abbas è stato lo zio Danish Hasnain. Lo ha ribadito nell'incidente probatorio il fratello 16enne della ragazza d'origine pachistana scomparsa da quasi un mese e mezzo a Novellara, nella Bassa Reggiana.

La testimonianza del minore è stata cristallizata, confermando quanto già aveva detto agli inquirenti sull'omicidio della sorella diciottenne. L'audizione protetta stamattina in tribunale davanti al gip a Reggio Emilia era cominciata alle 9.30 ed è durata poco più di due ore. «Il nostro assistito ha confermato la volontà di rendere dichiarazioni spontanee al pm e lo faremo prima possibile».

Così hanno commentato al termine dell'incidente probatorio del fratello di Saman, Domenico Noris Bucchi e Luigi Scarcella, avvocati difensori di Ikram Ijaz, il cugino 28enne della diciottenne scomparsa, arrestato il 28 maggio scorso a Nimes, in Francia mentre tentava di raggiungere alcuni parenti a Barcellona, in Spagna. Il giovane ha assistito all'udienza di stamattina in videocollegamento dal carcere di Reggio Emilia dov'è detenuto dal 9 giugno scorso quando è stato consegnato alle autorità italiane. È l'unico dei cinque indagati per omicidio premeditato ad essere stato fermato nell'ambito della vicenda.

Era stato ripreso il 29 aprile dalle telecamere di sorveglianza dell'azienda agricola dove viveva e lavorava la famiglia di Saman, mentre con lo zio Danish Hasnain e l'altro cugino Nomanhulaq si dirigevano verso i campi con pale, piede di porco e un secchio, presumibilmente per scavare la fossa in cui celare il corpo. Era il giorno prima del presunto delitto avvenuto nella notte tra il 30 aprile e il primo maggio. Nell'interrogatorio di garanzia del 12 giugno scorso in tribunale a Reggio Emilia si è detto «estraneo alla vicenda», ma ha espresso la volontà - ribadita oggi dai legali difensori - di collaborare con la magistratura.

Durante l'audizione il fratello di Saman avrebbe protetto i genitori nel rispondere alle domande, Shabbar Abbas e Nazia Shaheen, accusati di omicidio premeditato in concorso nei confronti della figlia, latitanti e ricercati in Pakistan. Una circostanza confermata anche dalla legale Lalla Gherpelli che difende lo zio Danish Hasnain, ritenuto l'esecutore materiale del delitto, che ha risposto con un cenno affermativo della testa.  Il ragazzo è ancora sotto protezione in una comunità e, stando a quanto riportato dal quotidiano locale nei giorni scorsi, avrebbe tentato di scappare.

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