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Rt, verso nuovi parametri per calcolare l'andamento dei contagi

Esistono metodi differenti per calcolare l'indice che documenta l'andamento dei contagi. Ora si va verso una variazione di quello dell'Iss
Pandemia - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it
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Finora il criterio adottato dall'Iss per calcolare Rt (il valore indica il numero di persone che possono essere contagiate da un individuo infetto) relativo alla pandemia di coronavirus si è basato sul conteggio dei casi positivi sintomatici dell'ultima settimana messi a confronto col conteggio della settimana precedente. Se il valore dell'ultima settimana è maggiore rispetto a quello della settimana precedente, allora l'Rt è sopra 1. 

In realtà esistono più modi per calcolare l'indice di contagio Rt (dal numero dei casi positivi sintomatici, al rapporto fra casi e tamponi, fino agli ingressi nelle terapie intensive) e ora la sfida è scegliere il più efficace nel seguire il corso dell'epidemia nei prossimi mesi. Per risolvere il problema sono stati messi a punto modelli alternativi. C'è per esempio chi misura il rapporto fra i casi positivi e i tamponi, dal quale si deduce l'indice di positività, e poi si confronta questo valore con quello della settimana precedente.

Un'altra tecnica  calcola il rapporto fra gli ingressi in terapia intensiva di una settimana con quelli della settimana precedente. Un metodo che non risente delle oscillazioni dovute ai tamponi, ed è utilizzato dal fisico Roberto Battiston, dell'Università di Trento. «Questo metodo potrebbe essere più conveniente per le Regioni in quanto le vaccinazioni degli anziani riducono gli ingressi nelle terapie intensive: di conseguenza l'Rt potrebbe restare basso anche a fronte di un aumento dei contagi», ha osservato il fisico Giorgio Sestili, fondatore della pagina Facebook Coronavirus-Dati e analisi scientifiche e del network di comunicazione della scienza giorgiosestili.it.

«Nessun metodo è infallibile - ha concluso - e ora bisogna capire quale sia il più efficace per monitorare l'epidemia nei prossimi mesi, piuttosto che il più comodo per restare aperti».

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