Italia e Estero

Ricerca e innovazione: 1,5 miliardi per il futuro della Lombardia

La Regione ha approvato il Programma strategico per la ricerca, l’innovazione e il trasferimento tecnologico per il triennio 2021-2023
Ricerca e sviluppo al centro del Programma regionale - Foto © www.giornaledibrescia.it
Ricerca e sviluppo al centro del Programma regionale - Foto © www.giornaledibrescia.it
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Ricerca e innovazione, elementi strategici necessari per garantire «uno sviluppo sostenibile e prospero, accrescendo il benessere della società e delle generazioni presenti e future».

Si apre con questa massima il nuovo «Programma strategico triennale per la ricerca, l’innovazione e il trasferimento tecnologico» di Regione Lombardia, approvato settimana scorsa dal Consiglio regionale e valido per il triennio 2021-2023, un documento di oltre 100 pagine che si pone come vademecum della transizione sostenibile e digitale di uno dei quattro motori d’Europa.

Ma il testo è anche qualcosa di più: si tratta infatti di una conferma scritta degli impegni che l’ente pubblico, sotto varie forme e attraverso diversi interpreti, si è assunto negli ultimi anni. Perchè attraverso questo documento il Pirellone mette sul piatto 1,5 miliardi di euro nell’arco del triennio per ricerca e innovazione.

Sia chiaro, non si tratta interamente di soldi che arriveranno dalle casse della Regione: tale tesoretto è infatti il combinato disposto di risorse regionali, nazionali ed europee, una cifra che solo in parte però riflette gli effetti dell’intervento pubblico in tale ambito. I soldi del Programma potranno infatti essere moltiplicati dagli investimenti dei privati.

«Ricerca e innovazione sono la strada per rispondere alle grandi sfide del nostro tempo – ha detto l’assessore alla Ricerca e innovazione di Regione Lombardia Fabrizio Sala –, che non sono solo sfide tecnologiche ed economiche ma anche ambientali e sociali».

E rispetto allo scorso Programma 2017-2019, quello attuale ha inevitabilmente dovuto fare i conti con i nuovi scenari emersi a causa della pandemia, nonchè con le accelerazioni che questa ha impresso in molti ambiti.

I sei megatrend che fungono da spina dorsale dell’intero piano sono perciò stati stilati tenendo anche conto di questo aspetto, oltre che del dialogo effettuato insieme ai vari attori del territorio: invecchiamento della popolazione, crescita demografica, crescita della popolazione urbana, flussi migratori, cambiamento climatico e quarta rivoluzione industriale sono i principali aspetti emersi «che possono incidere fortemente sui bisogni della persona» recita il testo del Programma.

Lungo queste direttrici, in dialogo con le sei missioni del Pnrr e il Programma regionale Fesr (Fondo europeo per lo sviluppo regionale) 2021-2027, il Pirellone intende perciò agire, concentrandosi su cinque specifiche Aree di sviluppo: trasferimento tecnologico e di conoscenza, RRI e relazioni tra università, imprese, centri di ricerca e cittadini; sviluppo del capitale umano; utilizzo delle tecnologie digitali e dell’Ict di frontiera in ottica di semplificazione e di smart land; sviluppo delle infrastrutture di sistema; sviluppo sostenibile.

Sono invece 70 i progetti di intervento, alcuni già finanziati e pronti per partire, altri invece ancora allo stato di idee, anche maestose, per fare della Lombardia un faro nel tessuto produttivo e sociale europeo.

Le risorse già appostate

L'Irccs centro San Giovanni di Dio Fatebenefratteli di Brescia - Foto © www.giornaledibrescia.it
L'Irccs centro San Giovanni di Dio Fatebenefratteli di Brescia - Foto © www.giornaledibrescia.it

  • Ammodernamento delle strumentazioni digitali nelle università lombarde (30 milioni)
  • Adeguamento delle infrastrutture pubbliche di connettività per lo sviluppo della tecnologia blockchain e per la condivisione dei dati con gli attori lombardi, in ottica di semplificazione di accesso alle misure e ai servizi pubblici (25 milioni)
  • Supporto a progetti di sviluppo di innovazione delle imprese lombarde (19 milioni)
  • Creazione di un centro di eccellenza per le scienze della vita per il tramite dei quattro Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico (Irccs) pubblici lombardi, uno dei quali è il Centro San Giovanni di Dio Fatebenefratelli di Brescia (15 milioni)
  • Nuovi accordi con le università lombarde per la creazione di infrastrutture di ricerca mediante attrezzature o interventi strutturali (13,5 milioni)
  • Realizzazione del Centro di ricerca universitaria e laboratori di innovazione tecnologica per dare impulso allo sviluppo del Distretto della scienza di Pavia (12 milioni)
  • Realizzazione di un’innovativa infrastruttura di supporto verso l’economia circolare con università degli Studi Milano, Politecnico di Milano, università Milano-Bicocca, università degli studi di Pavia e Cnr-Stiima (10 milioni)
  • Accordo attuativo con i quattro Irccs per la costituzione di un ufficio di trasferimento tecnologico congiunto (4 milioni)
  • Realizzazione di laboratori per ricerca e sviluppo nella nuova sede operativa dell’Istituto italiano di tecnologia a Milano (2 milioni)
  • Sostegno alle micro, piccole e medie imprese e  ai liberi professionisti nell’ottenimento di nuovi brevetti europei e internazionali (1 milione)

Principali e futuri progetti

  • Infrastrutturazione in fibra ottica di 1,5 milioni di unità immobiliari situate nei 1436 comuni lombardi per consentire l’erogazione di servizi digitali avanzati a imprese, pae cittadini ad oggi privi di connettività ultraveloce (300 milioni di euro)
  • Sviluppo di diversi hub dell’innovazione sparsi nel territorio regionale (250 milioni)
  • Favorire attività di ricerca e sviluppo nelle pmi (40,8 milioni)

Il Bresciano come esempio

Anche la nostra provincia beneficierà, direttamente o indirettamente, del Programma stilato da Regione Lombardia. All’interno del documento si fa più volte accenno al contesto nostrano, in primis come punto di riferimento e benchamark per tutto il territorio regionale.

In tale ottica si cita la sperimentazione che l’università degli Studi di Brescia, in collaborazione con quelle di Pavia, di Milano e con Milano Bicocca, sta portando avanti «per il potenziamento delle applicazioni informatiche alla medicina e alle scienze della vita - spiega il documento -, volte ad individuare  nuove e più efficienti forme di prevenzione diagnostica e cura della salute dei cittadini».

La seconda case history riportata nel Programma è invece il «Centro sviluppo sostenibilità» attivato ancora una volta dalla Statale, «esempio di iniziativa per l’attuazione territoriale della strategia di sviluppo sostenibile - recita sempre il Programma -. Si propone di accelerare l'attuazione concreta e trasversale del principio di sostenibilità nei processi, nei servizi e nelle attività della realtà bresciana, mettendo a disposizione le sinergie, la ricerca più avanzata e la conoscenza profonda del territorio».

Gli interventi nel Bresciano

Un camion elettrificato per i test sulla Brebemi - Foto © www.giornaledibrescia.it
Un camion elettrificato per i test sulla Brebemi - Foto © www.giornaledibrescia.it

Ma la provincia torna ad essere protagonista anche sul fronte investimenti. Perchè se è vero che le misure messe in campo dal Pirellone sono trasversali a tutto il territorio lombardo, alcune in modo specifico guardano a Brescia.

Oltre al già citato finanziamento al Fatebenefratelli, nel Programma si parla della possibilità di creare nuove strutture di ricerca e sviluppo nelle aree di Brescia e Bergamo, un laboratorio di «Materiali e processi industriali sostenibili 4.0» e di «Tecnologie per le smart cities», l’altro dedicato alle «Tecnologie per la sostenibilità». I soldi messi a disposizione sono circa tre milioni di euro. I progetti elencati intercettano la volontà di rafforzare «la presenza dei laboratori "Enea" sul territorio lombardo - recita il documento -, valorizzando il capitale umano con ricadute dirette sul sistema della ricerca e dell’innovazione».

Si fa poi esplicito riferimento al progetto lanciato da Brebemi di elettrificare un tratto della A35, per sperimentare una nuova modalità di percorrenza delle autostrade, sostenibile e a impatto quasi zero. Qui la cifra appostata dalla Regione ammonta a 10 milioni.

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