Italia e Estero

Piano pandemico obsoleto: «Il report choc in Procura»

Il Comitato Noi Denunceremo annuncia che il documento del generale Lunelli, reso noto dal GdB e dal Guardian, sarà consegnato alla magistratura
Emergenza coronavirus: personale sanitario all'esterno di una tenda triage al Civile - Foto Gabriele Strada /Neg © www.giornaledibrescia.it
Emergenza coronavirus: personale sanitario all'esterno di una tenda triage al Civile - Foto Gabriele Strada /Neg © www.giornaledibrescia.it
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Il comitato italiano delle vittime di coronavirus Noi Denunceremo annuncia una durissima presa di posizione rispetto alla relazione del generale Lunelli apparsa oggi sul Giornale di Brescia e sul Guardian relativa al mancato aggiornamento dei piani pandemici.

«Il dossier del generale Lunelli getta prepotentemente luce sul menefreghismo dimostrato dalle autorità politiche italiane nel corso dell'ultimo decennio - sostiene Stefano Fusco, vice-presidente del comitato Noi Denunceremo - Depositeremo in Procura le quasi mille pagine di documentazione riconducibili alla relazione del generale Lunelli e chiederemo ci vengano date risposte urgenti sul motivo per cui si siano ignorate direttive chiare provenienti della Commissione Europea circa la preparazione di un piano pandemico.

Da quel documento sembra emergere che chi doveva fare non ha fatto, con conseguenze disastrose che hanno portato a dover piangere più di 35.000 morti. Diecimila dei quali (almeno), stando ai dati del generale, potevano salvarsi se solo le istituzioni politiche avessero fatto ciò che veniva loro chiesto».

Alle sue dichiarazioni si aggiungono quelle di Consuelo Locati, la legale del comitato Noi Denunceremo: «La pandemia non doveva coglierci impreparati. Dal 2005, passando al 2013 e via via fino al 2017 e 2018, l’Oms e la Comunità Europea, «passando» dal Parlamento Europeo, avevano messo guardia ogni Paese dell’Unione riferendo la possibilità che si verificasse una nuova pandemia. L'obbligo, nelle specifico dell'Italia, era quello di adeguare il proprio piano pandemico, ormai obsoleto perché risalente al 2006-2010, al fine di predisporre ogni mezzo ed ogni attività, coordinata con le Regioni, perché si fosse pronti nell'eventualità di una pandemia». 

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