Italia e Estero

L'Rt Regione per Regione: la Lombardia resta sotto quota 1

Così il report settimanale del Ministero della Salute. La nostra regione non è in maglia nera. Gli esperti: occorre mantenere le misure
Coronavirus, report settimanale: il commento di Gianni Rezza (Iss)
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Ad un mese esatto dalla terza fase della riapertura, quella del 3 giugno 2020, il nuovo report settimanale di monitoraggio del Ministero della Salute (relativo al periodo 22-28 giugno, significativo proprio perché fotografa il quadro di contagi a riapertura totale) attesta che «complessivamente il quadro generale della trasmissione e dell’impatto dell’infezione da SARS-CoV-2 in Italia rimane a bassa criticità con una incidenza cumulativa negli ultimi 14 giorni (periodo 15/6-28/6) di 4.7 per 100.000 abitanti (in diminuzione). A livello nazionale, si osserva una lieve diminuzione nel numero di nuovi casi diagnosticati e notificati al sistema integrato di sorveglianza coordinato dall’Istituto Superiore di Sanità rispetto alla settimana di monitoraggio precedente, con Rt nazionale < 1, sebbene lo superi nel suo intervallo di confidenza maggiore».

A offuscare un bilancio che parrebbe nel totale positivo, le stime Rt che «tendono a fluttuare in alcune Regioni e Province Autonome in relazione alla comparsa di focolai di trasmissione che vengono successivamente contenuti. Si osservano, pertanto, stime superiori ad 1 in Regioni dove si sono verificati recenti focolai. Persiste l’assenza di segnali di sovraccarico dei servizi assistenziali. Seppur in diminuzione, in alcune realtà regionali continuano ad essere segnalati numeri di nuovi casi elevati. Questo deve invitare alla cautela in quanto denota che in alcune parti del Paese la circolazione di SARS-CoV-2 è ancora rilevante».

In altre parole, nelle conclusioni, gli esperti sostengono che «sebbene le misure di lockdown in Italia abbiano permesso un controllo efficace dell’infezione da SARS-CoV-2, persiste una trasmissione diffusa del virus che, quando si verificano condizioni favorevoli, provoca focolai anche di dimensioni rilevanti». Il contenimento di questi è tanto più probabile quanto più è efficace «l'attività di testing-tracing-tracking che permettono di interrompere potenziali catene di trasmissione sul nascere».

Sulle linee da adottare alla luce del quadro generale, gli esperti del ministero non hanno dubbi: «Al momento i dati confermano l’opportunità di mantenere le misure di prevenzione e controllo già adottate».

Venendo alle singole Regioni, la Lombardia registra un Rt pari a 0,89, quindi comunque inferiore a 1, il valore soglia oltre il quale per gli epidemiologi la situazione torna ad essere preoccupante sotto il profilo dei contagi. Certo l'incidenza ogni 100mila abitanti resta ampiamente superiore a quella nazionale, attestandosi al 6,48 (contro il 4,7 del Bel Paese).

La soglia di 1 nell'Rt è superata invece dal vicino Veneto, che questa volta incassa un 1,12, con conseguente ira del governatore Luca Zaia. Peggio fa l'Emilia Romagna, che arriva a quota 1,28. Di poco sopra quota 1 è anche il Lazio, teatro dei recenti focolai a Roma.

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