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Giornata di paura a Münster: «Io, a soli 200 metri dalla strage»

La studentessa 28enne bresciana Giulia Bani vive da due anni nel cuore della città vecchia di Münster
Panico in diretta. L’area dell’attentato dalla finestra di Giulia Bani
Panico in diretta. L’area dell’attentato dalla finestra di Giulia Bani
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«Quando abbiamo saputo della strage io e il mio fidanzato non eravamo a casa - dice Giulia Bani, studentessa bresciana che da due anni vive a Münster -, ci trovavamo a circa un chilometro e mezzo da piazza Kiepenkerl. La città era piena di persone per la bella giornata; faceva caldo e molti passeggiavano in centro».

Il suo appartamento è all’ultimo piano di un palazzo storico a soli duecento metri dal ristorante Kiepenkerl, dove ieri pomeriggio uno spaventoso incidente ha interrotto la pace di un insolito sabato assolato nella città tedesca.

Ed è proprio contro residenti e turisti che il 48enne Jens R., tedesco con problemi psichici, si è abbattuto, per poi uccidersi. «Appena abbiamo saputo dell’attentato - dice Giulia - abbiamo cominciato a dirigerci verso casa. La polizia non voleva farci entrare: un poliziotto ci ha anche consigliato di passare la notte da conoscenti o amici».

Giulia Bani, ancora preoccupata per gli eventi drammatici accaduti a sole poche decine di metri dalle mura domestiche, ieri sera non è uscita. Ha dovuto cambiare i suoi programmi.

«Forse non è tanto la preoccupazione di uscire in strada, ma piuttosto l’ansia di non poter rientrare in casa», dice lei - che vive la città anche facendo dei lavori per pagarsi gli studi.

 

 

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