Italia e Estero

Donna morì dopo asportazione neo, chiesti 14 anni per Oneda

Così il pm di Genova per il medico bresciano. Chiesti 10 anni per la psicologa bresciana Paola Dora e altri 14 per il santone Bendinelli
Il medico bresciano Paolo Oneda (nel riquadro) operò Roberta Repetto nel centro olistico ligure Anidra - © www.giornaledibrescia.it
Il medico bresciano Paolo Oneda (nel riquadro) operò Roberta Repetto nel centro olistico ligure Anidra - © www.giornaledibrescia.it
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Il 16 aprile 2025 la Corte d’assise d’appello di Milano ha assolto il medico bresciano Paolo Oneda perché il fatto non sussiste.

Il pm di Genova ha chiesto tre condanne per la morte di Roberta Repetto, l'insegnante di 40 anni a cui fu asportato un neo, senza anestesia, senza successiva biopsia e sul tavolo da cucina del centro olistico di Borzonasca, in Liguria, e che morì a causa di un tumore non curato.

Secondo l’accusa la donna, che aveva un melanoma, fu curata per due anni con tisane zuccherate e meditazione e morì a ottobre del 2020 all'ospedale San Martino di Genova dove era arrivata ormai in condizioni disperate.

Il pm ha chiesto 16 anni per il santone e responsabile del centro olistico Anidra, Paolo Bendinelli, 14 anni per il medico bresciano Paolo Oneda e dieci anni, per ridotto contributo causale, per la sua compagna e psicologa sempre di Brescia Paola Dora.

I tre imputati che hanno optato per il rito abbreviato - chiamati a rispondere di omicidio volontario in concorso - erano stati ascoltati in aula nei giorni scorsi. «Nel centro Anidra ognuno era libero di fare quello che voleva, non c’era nessuna costrizione da parte mia. Il percorso olistico e tantrico - aveva spiegato Bendinelli - era basato sulla condivisione. Io sono un naturalista, ma non sono mai stato contro la medicina normale».

Anche Oneda e Dora avevano escluso davanti al gup responsabilità nel decesso della donna. «Dissi a Roberta di farsi vedere da un medico per la ferita alla schiena - ha detto Dora - ma lei odiava gli ospedali».

Aggiornamento

La dott.ssa Paola Dora è stata assolta da ogni imputazione sia in primo che in secondo grado.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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