Italia e Estero

Così l'America di Trump separa i figli dai genitori al confine

L'amministrazione di Donald Trump ha scelto il pugno duro sull'immigrazione, attirando critiche in patria e a livello nazionale
Bambini separati dai genitori al confine col Messico
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Tutti contro Donald Trump e il suo pugno duro contro i clandestini e i loro figli, separati al confine col Messico: dai democratici che parlano di abusi sui minori a un crescente numero di repubblicani; dall'Onu («inaccettabile e crudele») ai leader religiosi e ad Amnesty International che parla di «forme di tortura». E l’audio dei bambini disperati che chiamano i loro genitori, diffuso da Propublica e pubblicato in testa a questo articolo, è straziante.

Persino Melania Trump, con un rimprovero indiretto («un Paese deve governare anche col cuore»), fa sentire la sua voce. Come la fanno sentire tre ex first lady: da Laura Bush, che sul Washington Post ha definito la politica della tolleranza zero «crudele, immorale e straziante», a Michelle Obama («a volte la verità trascende il partito»), passando per Hillary Clinton che parla di «crisi morale». 

In particolare Laura Bush ha paragonato le tendopoli dei bimbi al confine col Messico ai campi di internamento dei giapponesi nella Seconda Guerra Mondiale, «uno degli episodi più vergognosi della storia americana». Solo la figlia-consigliera del tycoon, Ivanka, tace, nonostante rivendichi la famiglia tra le sue deleghe. Mentre il segretario nazionale alla sicurezza, Kristjen Nielsen, respinge le critiche delle ex first lady: «Anche le amministrazioni Bush e Obama hanno separato le famiglie di immigrati. Quello che ora Trump vuole fare e applicare le leggi e trovare una soluzione che funzioni nel lungo termine». 

La Casa Bianca, in sostanza, non applica più un trattamento speciale per gli adulti che entrano nel Paese accompagnando dei minori. In precedenza, le famiglie rimanevano unite, in attesa di un giudizio, mentre ora gli adulti vengono rinchiusi in prigioni federali, dove i bambini non possono entrare per legge.

 

Migranti in un centro di detenzione statunitense - Foto Ansa/Epa
Migranti in un centro di detenzione statunitense - Foto Ansa/Epa

 

E il presidente difende e rilancia la sua linea della fermezza, continuando a scaricare sui dem la colpa della separazione dei bimbi e criticando l'Europa, con un colpo basso ad Angela Merkel, mentre è all'angolo proprio sulle politiche migratorie. «Non vogliamo che quanto sta accadendo con l'immigrazione in Europa accada da noi», twitta. Poi mette nel mirino la cancelliera tedesca: «Il popolo tedesco si sta rivoltando contro la sua leadership mentre la migrazione sta scuotendo la già fragile coalizione di Berlino. La criminalità in Germania è molto alta. Grande errore aver permesso in tutta Europa a milioni di persone di entrare e di cambiare così fortemente e violentemente la sua cultura!», ha aggiunto Trump, appoggiando così la linea dura perseguita dall'asse populista tra Italia, Austria e Ungheria. 

Gli Usa, ribadisce poco dopo alla Casa Bianca, «non saranno un campo di migranti, né una struttura che ospita rifugiati. Non finché ci sono io», promette. Poi ammette che la separazione dei bambini è «orribile», ma ne addossa la responsabilità ai democratici e alle leggi americane sull'immigrazione, «le peggiori del mondo». «Se i democratici si sedessero a un tavolo invece di fare ostruzionismo, potremmo avere qualcosa molto rapidamente», anzi, «qualcosa cui il mondo potrebbe guardare». Infine le accuse ai clandestini, tra cui «ci sono ladri, assassini», e alcuni dei «peggiori criminali sulla terra» che usano i bambini «per entrare nel nostro Paese». Secondo Trump, la separazione di adulti e minori dovrebbe dunque scoraggiare nuovi ingressi.

 

Bambini in un centro per immigrati in Florida - Foto Ansa/Ap Wilfredo Lee
Bambini in un centro per immigrati in Florida - Foto Ansa/Ap Wilfredo Lee

 

Nessun passo indietro nell'amministrazione, però. «Nessun trattamento inumano, stiamo solo proteggendo i bambini. Gli agenti stanno attuando le leggi approvate dal Congresso e non devono scusarsi», ha spiegato Nielsen. «Senza applicare le leggi, incoraggiamo centinaia di migliaia di persone ogni anno a ignorarle e a entrare illegalmente nel nostro Paese», le ha fatto eco il ministro della giustizia, Jeff Sessions, parlando davanti all'associazione degli sceriffi a New Orleans. 

La verità è che la separazione dei bambini (circa 2.000, di cui oltre 100 sotto i 4 anni) è frutto della politica di tolleranza zero dell'amministrazione Trump e che al Congresso non c'è alcuna proposta di legge bipartisan. Solo due progetti repubblicani, in votazione questa settimana, ma che, almeno al Senato, hanno bisogno del sostegno dell'opposizione. 

Senza dimenticare che il tycoon non intende firmare alcuna legge che non preveda il finanziamento del muro, la fine del Catch and Release (la prassi di fermare e rilasciare subito i clandestini, ndr), della lotteria dei visti e della catena migratoria. Il presidente pensava di usare l'emergenza bimbi come arma negoziale con i dem, ma le foto shock delle tendopoli messicane, con ragazzini terrorizzati rinchiusi in gabbie, rischiano di rivelarsi un boomerang: di immagine e forse anche a livello elettorale, in vista delle elezioni di midterm.

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