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Coronavirus: «In Lombardia individuato il test sierologico»

L'annuncio del governatore lombardo Fontana in diretta sull'emergenza coronavirus: «Tra due settimane la certificazione»
Il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it
Il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it
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Il governatore Attilio Fontana interviene in diretta sull'emergenza coronavirus da Palazzo Lombardia. Il punto della situazione quando il trend negli ospedali conferma che la situazione più pesante per la macchina sanitaria potrebbe essere ormai alle spalle.

«Una buona notizia è quella legata ai numeri: in leggero ma costante miglioramento. La seconda buona notizia si riferisce ad un test sierologico: la Regione Lombardia fin dal primo momento ha fatto una scelta di prudenza e rispetto della scienza. Oggi possiamo dire che uno dei test è stato individuato al Policlinico San Matteo di Pavia. Individuerà ed evidenzierà chi ha sviluppato gli anticorpi al Covid-19. Entro due settimane è attesa la certificazione e successivamente si potrà procedere al campione». Così ha annunciato Fontana spiegando anche: «Dopo due tamponi negativi, un paziente potrà essere sottoposto a test e se avrà sviluppato gli anticorpi, riceverà una sorta di patente di immunità».

A spiegare i dettagli sui risvolti dell'individuazione, il presidente del San Matteo, Alessandro Venturi: «Non sappiamo ancora quanto a lungo duri l'immunità, ma il test ha rivelato una affidabilità del 95%». Come verranno effettuati i test? «Gli epidemiologi dovranno fornire degli studi di prevalenza, sulla base di quelli si andrà a programmare un intervento pianificato di prelievi, che potranno iniziare subito dopo la certificazione».

«Il San Matteo - ha spiegato in particolare Venturi - ha verificato molti test sierologici, ma ha soprattutto messo a punto una metodologia per stabilire l'affidabilità dei test per accertare la presenza in particolare dei cosiddetti anticorpi neutralizzanti, vale a dire quelli che mettono in luce non già anticorpi che l'organismo potrebbe avere già per aver contratto in passato infezioni da altro coronavirus che non fosse Covid-19, ma proprio quelli che sono in grado di neutralizzare nello specifico questo virus»

Sul fronte delle Rsa e del Pio Albergo Trivulzio (colpite da un numero impressionante di decessi) «sarà aperta una commissione» ha annunciato Fontana. Una commissione, ha poi precisato Gallera, «in cui coinvolgeremo esperti terzi che accertino se le linee guida che Regione Lombardia ha fornito alle strutture, che non gestisce direttamente, sono state applicate correttamente».

Coronavirus, i dati aggiornati di Regione Lombardia provincia per provincia - © www.giornaledibrescia.it
Coronavirus, i dati aggiornati di Regione Lombardia provincia per provincia - © www.giornaledibrescia.it

Venendo ai numeri, è stato l'assessore al Welfare Giulio Gallera a fornire i dati aggiornati (relativi, lo ricordiamo al solo ambito dei pazienti ospedalieri sottoposti a tampone) confortante in linea con quello dei giorni scorsi. «Una situazione che non ci deve indurre ad abbassare la guardia: il weekend di Pasqua dobbiamo trascorrerlo in casa» ha ribadito Gallera.

Venendo agli indicatori sul fronte delle province, Brescia conta oggi 9.954 casi ufficiali, vale a dire +117 rispetto a ieri, con una lieve flessione rispetto a ieri, quando i nuovi casi di contagio ammontavano a 137. Ricordiamo però che si tratta di una fotografia parziale: sappiamo ormai che il contagio ha una base molto più ampia, si stima di circa 190mila casi, vale a dire quasi 1 paziente su 6.

All'assessore Caparini, il compito di illustrare i dettagli circa la distribuzione dei 3,3 milioni di mascherine gratuite messe a disposizione da Palazzo Lombardia. «Tranne pochi comuni, tra cui anche municipi bresciani, sono già tutte nelle disponibilità dei sindaci. La distribuzione del primo lotto da 400mila sarà completato giovedì (e non mercoledì come indicato ieri dall'assessore Foroni, ndr). Saranno poi i sindaci a disporre della distribuzione al territorio attraverso i canali individuati». La Protezione Civile ha fatto sapere alle Regioni «che i dispositivi acquisiti non saranno rimborsati dallo Stato». Per la Lombardia si parla di circa 400 milioni di euro

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