Italia e Estero

Coronavirus, il decreto è in vigore: quello che c'è da sapere

Multe da 400 a 3mila euro per tutti coloro i quali violino le disposizioni anti-contagio e carcere da a uno a cinque anni per i contagiati
A Brescia, controlli con il drone - Foto Gabriele Strada /Neg © www.giornaledibrescia.it
A Brescia, controlli con il drone - Foto Gabriele Strada /Neg © www.giornaledibrescia.it
AA

Multe da 400 a 3mila euro per tutti coloro i quali violino le disposizioni anti-contagio e carcere da a uno a cinque anni per i contagiati che non rispettano la quarantena. Un elenco di 28 gruppi di regole e limitazioni anti-contagio che il governo potrà adottare fino alla fine dell’emergenza coronavirus, con provvedimenti da rinnovare mese per mese. E che le Regioni potranno anche inasprire, ma solo negli ambiti di loro competenza.

Con il nuovo decreto anti-coronavirus, approvato nel Consiglio dei Ministri e già firmato anche dal presidente Sergio Mattarella (qui il testo completo), il Governo dà copertura normativa a tutti i divieti introdotti finora con i Dpcm e delimita il campo d’azione proprio e dei governatori, facendo salve le ordinanze locali per altri 10 giorni.
 

Ecco i 28 ambiti di azione per contenere il virus.

1 - La circolazione delle persone.
Il decreto prevede limitazione della circolazione delle persone, compresa la possibilità di allontanarsi dalla propria residenza, domicilio o dimora. Lo si può fare per spostamenti individuali, limitati nel tempo e nello spazio e motivati da esigenze lavorative, da situazioni di necessità o urgenza, da motivi di salute o da altre specifiche ragioni.

2 - Le aree pubbliche.
Al pubblico sono chiuse strade urbane, parchi, aree gioco, ville e giardini pubblici o altri spazi pubblici.

3 - Possibilità di «sconfinare» dal proprio comune.
È vietato uscire da o entrare in territori comunali, provinciali o regionali.

4 - Cosa succede si è entrati in contatto con persone contagiate.
È prevista la quarantena.

5 - Come deve comportarsi chi è risultato positivo al  test?
Ha il divieto assoluto di uscire di casa.

6 - È possibile riunirsi con altre persone?
È stato decretato lo stop a riunioni o assembramenti in luoghi pubblici.

7 - Le funzioni religiose, le attività sportive.
Il decreto vieta eventi e riunioni anche culturali, ludiche, sportive, ricreative e religiose.

8 - E le cerimonie ufficiali?
Sono sospese cerimonie civili e religiose, sono previste limitazioni all’ingresso nelle chiese.

9 - Cosa accade ai luoghi deputati alle attività ricreative o di carattere culturale?
È disposta la chiusura di cinema, teatri, sale da ballo, discoteche, sale giochi, sale scommesse e sale bingo, centri culturali, centri sociali e centri ricreativi.

10 - Che destino hanno i meeting ch’erano  già stati programmati?
Congressi e convegni sono sospesi: si possono svolgere solo in videoconferenza.

11 - I campionati e lo sport in generale.
Il decreto prevede la limitazione o la sospensione di eventi e competizioni sportive di ogni ordine e disciplina, compresa la possibilità di disporre la chiusura temporanea di palestre, centri sportivi, piscine, centri natatori e impianti sportivi, anche se privati.

12 - È possibile allenarsi all’aria aperta?
Il decreto prevede limiti o stop ad attività ludiche o sportive all’aperto.

13 - Treni,  autobus, metropolitana...
 Il decreto prevede la possibilità di ridurre o sospendere i trasporti pubblici.

14 - Scuole e università.
Chiuse tutte le scuole e le università, anche per gli anziani, i master e i corsi professionali; resta la possibilità di svolgimento di attività formative a distanza; stop a gemellaggi e viaggi di istruzione.

15 - Cultura.
È prevista la chiusura dei musei e luoghi culturali.

16 - Uffici pubblici.
 Il decreto dispone la limitazione della presenza fisica negli uffici pubblici, fatte salve le attività indifferibili e i servizi essenziali; la priorità è lo smart working.

17 - I concorsi?
Sono sospesi, a meno che non si svolgano a distanza.

18 - Gli esercizi pubblici.
Restano chiusi, ad eccezione di quelli che garantiscono beni alimentari e di prima necessità che devono comunque assicurare le distanze anti-contagio.

19 - La possibilità di mangiare fuori casa. 
È sospesa l’attività di bar e ristoranti.

20 - Lavoro.
Il decreto dispone la limitazione o la sospensione di ogni altra attività d’impresa o di attività professionali e di lavoro autonomo con possibilità di esclusione dei servizi di pubblica necessità, previa assunzione di protocolli di sicurezza anti-contagio e con adozione di adeguati strumenti di protezione individuale.

21 - Il mercato?
È prevista la limitazione a fiere e mercati, salvo quelli alimentari.

22 - Emergenze.
Il decreto  stabilisce specifici divieti o limitazioni per gli accompagnatori dei pazienti al Pronto Soccorso.

23 - Ospedali.
Il  decreto stabilisce la limitazione dell’accesso di parenti in ospedali, hospice, residenze sanitarie e per gli anziani, nonché nelle carceri.

24 - Per chi ha viaggiato. 
E previsto l’obbligo di comunicazione al servizio sanitario nazionale per chi è transitato o ha sostato in zone a rischio epidemiologico indicate da Oms o Ministro della salute.

25 - Comunicazione.
Il decreto dispone di misure di informazione e di prevenzione rispetto al rischio epidemiologico.

26 - Un nuovo modo di lavorare.
Il decreto comanda la predisposizione di modalità di lavoro agili, anche in deroga alla disciplina vigente.

27 - E nei casi in cui il lavoro agile non sia possibile?
È previsto che le attività consentite si svolgano evitando assembramenti e rispettando distanza e protocolli anti contagio.

28 - La specificità delle sfere «locali».
Il decreto dispone la possibilità per il prefetto di autorizzare deroghe alle varie limitazioni.

29 - Le sanzioni.
Il Governo introduce una sanzione amministrativa da 400 a 3mila euro per tutti coloro i quali violino le disposizioni anti contagio. Scatta però il carcere da uno a cinque anni, per aver attentato alla salute degli altri cittadini, per le persone che hanno il virus, ma escono di casa violando la quarantena. Per le multe è pure previsto il raddoppio per i recidivi e l’aumento di un terzo se si circola in auto senza ragione. È possibile chiudere da 5 a 30 giorni, una volta superata l’emergenza, l’attività dei negozi che restano aperti nonostante i divieti. E le nuove regole saranno valide anche per chi sia già stato sanzionato, limitando così anche il rischio di ricorsi a raffica in tribunale. 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia