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Borghesi (Lega): «Autonomia, riforma su cui lavorare nei primi 100 giorni»

Una nuova legislatura tra gli scranni del Senato in una Lega notevolmente ridimensionata
Stefano Borghesi
Stefano Borghesi
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Senatore, i nuovi equilibri ridimensionano davvero la Lega?

C’è ovviamente un cambiamento ma di fatto, guardando i numeri, la Lega rappresenta il 15 per cento della forza parlamentare e questo fa sì che resti determinante.

Quale, oltre al caro bollette, il tema su cui immagina che il parlamento possa lavorare nei primi cento giorni?

La mia aspettativa è che fin da subito venga affrontato il tema dell’Autonomia in tempi celeri. Se ne parla da tempo, anni ormai. Il ministro Mariastella Gelmini purtroppo non è stato in grado di portare la legge quadro sul tavolo del Consiglio dei ministri, ma basta la volontà politica che ora c’è. Quella sull’Autonomia potrebbe essere senz’altro una riforma da approvare nei primi cento giorni di governo.

Guardando invece al territorio bresciano, su quali priorità si concentrerà?

Ci sono una serie di partite aperte che è arrivato il tempo di risolvere. Penso, innnanzitutto, alla bretella autostradale della Valtrompia: serve dare un’accelerata, sarebbe un segnale importantissimo. Ma altrettanto prioritario è affrontare seriamente le ricadute dell’alluvione che ha colpito la Valcamonica: i fondi stanziati non sono sufficienti, servono ulteriori risorse che vanno trasferite nel più breve tempo possibile e sono certo che il nuovo esecutivo si occuperà di farlo per aiutare cittadini e operatori a risollevarsi dopo i danni subiti. A questi capitoli si aggiungono poi i temi storici, ai quali bisogna davvero dare una scossa. L’emblema è il nuovo carcere: se ne parla e riparla da davvero troppo tempo ormai, eppure non esiste ancora un progetto definitivo per la futura struttura di Verziano. Bisogna dare una mossa all’iter amministrativo e burocratico: al momento sono stanziati 15 milioni di euro, cifra insufficiente perché per realizzare il nuovo penitenziario ne serviranno circa 50, ma sono una buona base di partenza per agire. 

Si parla molto di ministri tecnici: lei che ne pensa?

In questa fase ha poco senso proseguire con i tecnici. Intendiamoci: non mi scandalizzo per pochi ministri strategici, ma non comprenderei un 50 per cento di ministeri affidati ai tecnici, che dovrebbero rappresentare l’eccezione. Questo perché i cittadini hanno votato e una maggioranza politica c’è: è giusto che chi è stato eletto si assuma la responsabilità di governare.

Election day sì o no? E in Lombardia e in Loggia come si mette con i candidati?

Election day sì: ogni tornata elettorale costa 120 milioni, non vedo perché non risparmiarli. Sia in Lombardia sia per le Amministrative di Brescia credo che la coalizione debba premiare i candidati migliori: sia nel caso di Attilio Fontana sia nel caso di Fabio Rolfi la Lega li ha proposti.

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