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Una persona è stata uccisa durante le proteste a Portland

L'omicidio è avvenuto a seguito di scontri tra manifestanti di Black Lives Matter e sostenitori del presidente degli Stati Uniti Donald Trump
La polizia e i soccorritori attorno alla vittima
La polizia e i soccorritori attorno alla vittima
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Una persona è stata uccisa ieri sera a Portland a seguito di scontri tra manifestanti di Black Lives Matter e sostenitori del presidente degli Stati Uniti Donald Trump. Lo ha reso noto la polizia. La città dell'Oregon è stata un epicentro delle proteste da quando la polizia ha ucciso George Floyd nel Minnesota a fine maggio. La sparatoria è avvenuta intorno alle 20.45 in centro, ha detto la polizia. È in corso un'indagine per omicidio.

La polizia di Portland ha twittato che una manifestazione politica stava «percorrendo tutto il centro di Portland» e che «ci sono stati alcuni casi di violenza tra manifestanti e contro-manifestanti. Gli ufficiali sono intervenuti e in alcuni casi hanno effettuato arresti». OregonLive ha riportato «scontri» e «momenti di tensione» tra i gruppi, sebbene la polizia non abbia detto se la sparatoria fosse collegata alle manifestazioni. 

Stando al New York Times, la vittima indossava un cappellino dei Patriot Prayer, un gruppo di estrema destra attivo a Portland. Già in passato, i membri si erano scontrati contro i manifestanti di Black Lives Matter.

Le proteste negli Stati Uniti non si sono mai fermate dopo la morte di George Floyd, ma in questi giorni si sono intensificate a seguito del caso di Jacob Blake, il giovane afroamericano rimasto paralizzato dopo che a Kenosha, in Wisconsin, un poliziotto gli ha esploso sette colpi di pistola alla schiena. Proprio a Kenosha, mercoledì un diciassettenne  ha aperto il fuoco con un fucile semiautomatico, uccidendo due persone. Il ragazzo, Kyle Rittenhouse, era scappato ed era poi stato arrestato ad Antioch, la sua città di residenza nel vicino Illinois. 

 

 

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