Italia e Estero

Regionali, Sala rilancia Del Bono: «Può correre come presidente»

Il sindaco di Brescia frena: «Non sono candidato, osservo». Per Lombardia 2023 saranno decisivi programma e alleanze
Beppe Sala con il sindaco Emilio Del Bono
Beppe Sala con il sindaco Emilio Del Bono
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Il sindaco di Milano Beppe Sala lo ripete da tempo, come un mantra. «Del Bono può essere un ottimo candidato presidente per le regionali». Anche l’ultimo incontro tra i due primi cittadini, mercoledì, a Milano, ha rafforzato l’asse dei sindaci. «Del Bono ha sempre disponibilità a correre, poi è una persona con grande garbo, che si mette al servizio» ha fatto sapere ieri Sala che ha poi riportato le parole del sindaco di Brescia, durante il loro summit: «Il suo messaggio è: "Se il partito decide di fare primarie o puntare su un’altra candidatura, non contesto, ma sono a disposizione". Un atteggiamento che - ha concluso Sala - è encomiabile». 

Il quadro

risultati delle elezioni politiche sembrano insomma aver riaperto la partita nel centrosinistra. La candidatura a presidente di Carlo Cottarelli, fresco senatore Pd, pare aver perso quota. Lo stesso economista, nelle scorse ore, ha spiegato: «Io candidato governatore? Non lo so, non c’è nessun piano. Continuo a vederla difficile». Del Bono raccogliere l’endorsement dei sindaci lombardi, Sala in primis. Lui però frena: «Non mi sono candidato a nulla», fa sapere, ributtando la palla nel campo dei partiti di centrosinistra e in particolare della segreteria del Pd. Le scelte spettano a loro, è il suo ragionamento. Il tema, per Del Bono, è capire quale sarà il perimetro della coalizione, come ha spiegato in una lunga chiacchierata con Il Foglio. A livello nazionale «il dibattito non può essere andiamo con il M5s o con il terzo polo. Il dibattito deve essere: come facciamo a essere attrattivi?». A livello territoriale si possono costruire «alleanze flessibili».

I contenuti

In Lombardia «tutti sanno che il trasporto pubblico non funziona», la Regione «ha smarrito la sua funzione di coordinamento dei territori», gli ospedali lombardi sono «eccellenti» ma c’è una «pessima» medicina di territorio. Insomma, «il Pd può dire cose importanti e non credo che queste proposte non possano incrociare un interesse da parte dei nostri alleati». Quali alleati? Qui si torna al perimetro della coalizione. Il centrosinistra da solo rischia l’ennesima sconfitta. Con qualunque candidato.

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La frattura Fontana-Moratti potrebbe portare a una spaccature nel centrodestra con l’ex sindaca di Milano candidata sostenuta dal terzo polo. Dalla formazione del governo si capirà se resteranno in campo sia Fontana che Moratti. Un passaggio decisivo. Ma in caso, il Pd potrebbe convergere su Moratti, pur di strappare la Regione al centrodestra? «Lo ritengo improbabile - spiega Del Bono al Foglio - perché il suo percorso è stato spesso nell’altro campo». Si vedrà.

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