Italia e Estero

Regionali 2023, vince il centrodestra: Fontana resta presidente della Lombardia con il 55%

Crolla l'affluenza. Fratelli d'Italia primo partito della coalizione, ma tiene la Lega
Attilio Fontana festeggia la riconferma alla presidenza della Lombardia - Foto Ansa/Mourad Balti Tourati © www.giornaledibrescia.it
Attilio Fontana festeggia la riconferma alla presidenza della Lombardia - Foto Ansa/Mourad Balti Tourati © www.giornaledibrescia.it
AA

- Si sono chiusi alle 15 i seggi per le elezioni regionali in LombardiaQui trovate il nostro speciale con i risultati finali comune per comune. 

- Qui trovate l'analisi dell'affluenza Comune per Comune, con il riepilogo regionale.

- Qui trovate il nostro portale con tutti i risultati nei comuni bresciani.

I risultati nel Bresciano: quando siamo a 884 sezioni scrutinate su 1170, Fratelli d'Italia è il primo partito con il 26,55%. Si giocano la seconda posizione la Lega, con il 20,73%, e il Pd, con il 20,67%. M5s si ferma sotto il 3%, con il 2,85, mentre Italia Viva-Azione sfiora il 4%, fermandosi al 3,94.

Nella nostra provincia Attilio Fontana raccoglie il 63,42% dei consensi, Pierfrancesco Majorino si ferma al 27.14%, Letizia Moratti al 7,90% mentre Mara Ghidorzi all'1,33%.

Una «vittoria di squadra» per un risultato «abbastanza chiaro». È soddisfatto il presidente della Lombardia, Attilio Fontana, riconfermato in trionfo per un secondo mandato alle regionali. Il governatore sfonda il muro del 50% (quando sono state scrutinate 5176 sezioni su 9254 è al 56,13%) e si dice contento del fatto che i cittadini abbiano compreso «la nostra capacità di affrontare momenti difficili e complicati». Il riferimento è alla pandemia e non a caso anche la Lega esulta, parlando di un successo ottenuto «dopo il fango gettato negli anni dalle opposizioni», con un risultato eccellente nelle zone colpite dal Covid come Brescia e Bergamo, dove ha superato il 60%.

Gli equilibri in Giunta

Respira il Carroccio che tiene nonostante la netta affermazione di Fratelli d'Italia, e nonostante non sia più la prima forza della Regione, Matteo Salvini può essere soddisfatto del 17%, risultato in netto calo rispetto al 29,6% di cinque anni fa ma in crescita rispetto al 13% preso in Lombardia alle politiche dello scorso anno.

Per fare la giunta bisognerà fare i conti con l'avanzata di Fratelli d’Italia, che ha già dato «per scontato» la vicepresidenza e insiste per la delega alla Sanità e per la presidenza del Consiglio regionale. Per la prima volta è infatti FdI «la forza trainante della coalizione», come l'ha definita Daniela Santanchè, dopo un enorme salto in avanti che porta il partito di Giorgia Meloni dal 3,6% del 2018 al 26% di oggi, mentre Forza Italia vede dimezzarsi il suo «peso» dal 14 al 7%.

«Valuteremo a bocce ferme» puntualizza, Fontana rammaricato solo per il dato relativo all'astensione: in Lombardia ha votato il 41,68%, in netto calo rispetto al 73,11% del 2018, quando però - è bene sottolinearlo - eravamo andati al voto anche per le Politiche. Brescia è la provincia in regione in cui si è votato di più, con il 45,32%, con la città arrivata al 47,54%. Niente però rispetto al 2018, quando il dato provinciale fu del 76,56%, mentre quello della città 74,37%.

I prossimi obiettivi di governo

Le liste d'attesa e gli interventi sulle ferrovie saranno le priorità del secondo mandato del presidente, che ha assicurato che nei primi cento giorni metterà in campo un grande piano infrastrutture coordinato con il governo. Due le opere prioritarie: il completamento dell'autostrada Pedemontana e l'autostrada Cremona-Mantova. Il punto d'arrivo, invece, saranno le Olimpiadi invernali di Milano-Cortina del 2026.

Il centrosinistra

«Credo che gli elettori meritassero una coalizione unita», il commento a caldo dello sfidante del centrosinistra e del M5s, Pierfrancesco Majorino. Motivo per cui «ritengo che la scelta del Terzo polo di rompere l'accordo con noi sia stata davvero sbagliata e fallimentare» e comunque «mi pare evidente che, se erano stati la novità delle politiche, queste elezioni gli fanno prendere un colpo pazzesco». Majorino, però, fa anche mea culpa e invita il centrosinistra «a scegliere mesi e mesi prima i candidati». In generale però tiene il Pd, che migliora seppur di poco i risultati del 2018 e del 2022, superando il 20%, ma gli alleati del Movimento 5 stelle non arrivano neanche al 5%, crollando rispetto al 17% delle scorse regionali quando si presentarono da soli.

Il Terzo Polo

Non molla nemmeno Letizia Moratti, nonostante un risultato deludente soprattutto per il Terzo polo, con il segretario regionale di Azione Niccolò Carretta che si dimette parlando di «scelte incomprensibili»: «Continuerò con i candidati - spiega invece l'ex sindaco di Milano che non entrerà in consiglio -faremo un punto a brevissimo: sono convinta che ci sia spazio per una proposta politica nuova che partirà dalla Lombardia». La ex vice di Fontana sperava di drenare voti sia a destra che a sinistra e invece, a metà scrutinio, non è riuscita a superare neanche la soglia del 10%. E se la sua lista civica ha ottenuto un discreto 5%, si è invece fermata al 4% l'alleanza tra Azione e Italia Viva che in  Lombardia alle politiche era andata meglio rispetto al dato nazionale. Moratti non entrerà quindi in consiglio regionale.

Unione Popolare

Amaro anche il risultato di Mara Ghidorzi, candidata di Unione Popolare, anche se, assicura, «per noi l'importante era esserci».

Icona Newsletter

@News in 5 minuti

A sera il riassunto della giornata: i fatti principali, le novità per restare aggiornati.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia