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Regionali 2023, in Consiglio 34 confermati e tante new entry: da Feltri a Sgarbi

Oltre la metà dei consiglieri sono al primo mandato. Tra gli eletti anche la vice sindaca di Milano
La sede di Regione Lombardia - Foto Ansa/Mourad Balti Touati © www.giornaledibrescia.it
La sede di Regione Lombardia - Foto Ansa/Mourad Balti Touati © www.giornaledibrescia.it
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Poche conferme e molti nuovi volti siederanno a marzo nell'aula del Pirellone, sede del Consiglio regionale della Lombardia, anche se qualcuno tra i candidati più noti, come Fabrizio Pregliasco e Giulio Gallera, non ce l'ha fatta.

La matricola Feltri

Tra gli eletti alla prima esperienza c'è invece il giornalista Vittorio Feltri, 80 anni a giugno e quarto più votato nella provincia di Milano nella lista di Fdi, che sarà il consigliere più anziano. A lui spetterà presiedere la prima seduta dell'assemblea: «Non sapevo neanche che dovessi fare questa cosa - dice - non sono mai stato in un Consiglio regionale, dovrò un pò studiare». Non è sorpreso della vittoria netta di Attilio Fontana: «Me l'aspettavo perché si è comportato non bene, benissimo. È stato ingiustamente insultato durante il Covid dopodiché invece ha dimostrato che la sua Regione è stata tra le più efficienti». Smentisce l'ipotesi di sue dimissioni come avvenne a Palazzo Marino: «Ho avuto una piccola malattia, che è il cancro, e mi sono dovuto curare. A quel punto mi sono dimesso, cosa dovevo fare?».

Il sottosegretario Sgarbi

Fra gli eletti figura anche il sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi, mentre per la prima volta entrano in Consiglio con la lista legata a Pierfrancesco Majorino, la vice sindaca della città metropolitana Michela Palestra e Luca Paladini, storico portavoce dei Sentinelli. Quinto nella lista di Majorino con 2.005 preferenze e quindi non eletto il virologo Fabrizio PregliascoRecord di preferenze per il sindaco di Brescia Emilio Del Bono, in quota Pd, che risulta il più votato in tutta la Regione con 35.761 voti.

34 conferme, tre assessori esclusi

Tra gli uscenti, sono 34 i consiglieri riconfermati su 80. Altri 32 si sono ricandidati ma senza successo, fra di loro gli ex assessori Stefano Bruno Galli (Cultura), Alan Rizzi (Casa) e Raffaele Cattaneo (Ambiente). Tra le fila dei grandi esclusi figura anche Giulio Gallera, assessore al Welfare durante la pandemia poi sostituito da Letizia Moratti, che risulta seconda per preferenze a Milano e provincia dietro al capogruppo uscente di Forza Italia Gianluca Comazzi.

«Sono molto contento della elezione di Fontana e anche del mio risultato personale: è un riscatto importante dopo anni complicati e campagne di stampa diffamatorie - ha detto Gallera -. Purtroppo il mio partito si sta andando a ridurre sempre di più, cinque anni fa a Milano aveva eletto quattro consiglieri, questa volta ne ha eletto uno solo». C'è ancora la possibilità che Comazzi venga nominato assessore, e che Gallera torni in Consiglio regionale. In caso contrario «io sono avvocato e continuo la mia professione. Finché ci sono le condizioni di lavoro nelle istituzioni lo faccio, se non ci sono vuol dire che farò politica in maniera diversa», ha concluso.

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