Italia e Estero

Nepal, morte sull'Everest: 22 vittime e oltre 200 dispersi

Le conseguenze del sisma che ha sconvolto il Nepal si avvertono anche in alta quota: sull'Everest oltre 200 alpinisti dispersi e 22 vittime
Everest, l'impressionante video del campo base travolto dalla valanga
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La morte è arrivata anche in alta quota. La scossa di terremoto che ha devastato il Nepal sta tenendo con il fiato sospeso anche per le sorti di centinaia di alpinisti che al momento del sisma si trovavano su varie cime del Tetto del Mondo, l'Hymalaya. Su tutti l'Everest, dove la scossa di venerdì ha generato anche un'imponente valanga.

Sono 22 allo stato gli alpinisti uccisi sull'Everest proprio dalla massa staccatasi in alta quota e piombata sul campo base. Lo ha annunciato il portavoce del ministero del Turismo, secondo quanto riportato dal quotidiano Hindustan Times aggiungendo che i dispersi «sono oltre 200». La situazione è preoccupante e l'urgenza in questo caso appare quella di evacuare chi è rimasto bloccato in quota. Tanto più che come ricorda l'alpinista valtellinese Marco Confortola «le scorte alimentari si stanno fortemente riducendo.

  • Paura per gli alpinisti presenti sull'Everest
    Paura per gli alpinisti presenti sull'Everest
  • Paura per gli alpinisti presenti sull'Everest
    Paura per gli alpinisti presenti sull'Everest
  • Paura per gli alpinisti presenti sull'Everest
    Paura per gli alpinisti presenti sull'Everest
  • Paura per gli alpinisti presenti sull'Everest
    Paura per gli alpinisti presenti sull'Everest
  • Paura per gli alpinisti presenti sull'Everest
    Paura per gli alpinisti presenti sull'Everest
  • Paura per gli alpinisti presenti sull'Everest
    Paura per gli alpinisti presenti sull'Everest
  • Paura per gli alpinisti presenti sull'Everest
    Paura per gli alpinisti presenti sull'Everest
  • Paura per gli alpinisti presenti sull'Everest
    Paura per gli alpinisti presenti sull'Everest
  • Paura per gli alpinisti presenti sull'Everest
    Paura per gli alpinisti presenti sull'Everest

Ma la cosa più preoccupante è rappresentata dal fatto che con la nuova forte scossa di oggi la situazione è diventata ancora più pericolosa con altre, grosse valanghe». Lo ha detto oggi l'alpinista valtellinese Marco Confortola, 44 anni, raggiunto in Nepal, dove si trova dallo scorso 1° aprile, per tentare la scalata al suo nono ottomila dell'Himalaya.

EMBED [Il campo base dell'Everest travolto dalla valanga]

«Prima possibile cercherò di scendere a valle - ha aggiunto dal campo base a oltre 4400 metri di quota lo scalatore di Valfurva - ma lo farò con le mie gambe. Non con l'elicottero, i velivoli devono servire unicamente per i soccorsi della popolazione».

Proprio per consentire una più rapida evacuazione, anche l'Italia darà il suo contributo. Due elicotteristi d'alta quota, Maurizio Folini, che è anche guida alpina, e Piergiorgio Rosati stanno per imbarcarsi assieme ad alcuni soccorritori su un volo per Kathmandu per collaborare ai soccorsi, in particolare sull'Everest. Lo ha reso noto Giampietro Verza, responsabile tecnico della Piramide dell'Everest EvK2 Cnr assicurando che si sta provvedendo affinchè al loro arrivo in Nepal i due piloti abbiano tutte le autorizzazioni per poter mettersi subito al lavoro.

Nel frattempo c'è ansia per quattro speleologi italiani del Soccorso alpino che si trovavano in Nepal nel villaggio di Langtang, travolto da terra e detriti a causa della raffica di scosse sismiche che hanno devastato la regione centro-occidentale nepalese, e che da sabato non danno più notizie di sé. Sono Giuseppe Pino Antonini, 53 anni, di Ancona, Gigliola Mancinelli, anche lei di Ancona, medico anestesista, Oskar Piazza, del Soccorso alpino del Trentino Alto Adige, e Giovanni Nanni Pizzorni, 52 anni, genovese, esperto torrentista. Quello che si sa di certo è che almeno uno di loro ha avuto un contatto telefonico con l'Italia dopo la scossa sismica e la valanga.

 

 

 

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