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Guerra in Ucraina, ancora sirene. Biden incontra ministri di Kiev

Prosegue lo stillicidio dei bombardamenti sulle città ucraine. Il presidente Usa a Varsavia incontrerà esponenti del governo di Zelensky
  • Guerra in Ucraina, suonano ancora gli allarmi antiaerei
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La giornata si apre in Ucraina con le sirene anti-aereo che risuonano in diverse città: dalla capitale Kiev nel centro del Paese, a Zaporizhia e Dnipro nel sud-est, fino a Kharkiv e Sumy nel nord-est.

Questo dopo una notte con pressoché nessuna indicazione dal terreno, mentre il mondo si chiede quale possa essere la virata di Putin in quel cambio di strategia che fanno intravedere le dichiarazioni di ieri dello stato maggiore russo sul completamento della prima parte dell'operazione militare lanciata da Mosca in Ucraina ormai 31 giorni fa.

«I russi hanno perso 16mila uomini»

Intanto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky torna a parlare alla nazione, con un nuovo video, in cui sostiene che la Russia ha finora perso oltre 16.000 militari in Ucraina. «Tra i caduti ci sono il comandante di una delle armate di occupazione e il secondo in comando della flotta del mar Nero», dice. Per poi esortare a negoziati che siano  significativi» e ricordare che la sovranità dell' Ucraina deve essere garantita e l'integrità territoriale deve essere assicurata. Un appello ancora una volta accorato, al pari di quello che il presidente-attore potrebbe tornare a lanciare anche dai uno dei  palcoscenici più scintillanti che ci sia: la notte degli Oscar.

Secondo il New York Post, infatti, Zelensky potrebbe fare una apparizione video, live o registrata, domenica alla serata degli Oscar e precisa che si sta al momento discutendo proprio se la cerimonia debba rimanere apolitica o meno. Il network americano Abc, che trasmette lo show, sarebbe favorevole a dare spazio al leader ucraino. E se il leader ucraino non pone limiti al suo sforzo di sensibilizzazione su scala globale, la risposta dell'Occidente è una nuova ondata di sanzioni: il Wall Street Journal parla di una nuova tornata di misure dagli Usa che dovrebbe essere annunciata all'inizio della prossima settimana e che mette nel mirino le società russe che forniscono prodotti e servizi a militari e di intelligence.

Tra le compagnie colpite dovrebbero esserci Serniya Enineering e Sertal, insieme ad alcune società collegate. Londra intanto ha esteso le restrizioni a 65 fra
individui ed entità, compresa la Kronshtadt, azienda che opera nel campo della Difesa e che è principale produttore del drone Orion usato da Mosca. Non un dettaglio da poco visto che, dalle segnalazioni dell'intelligence britannica risulta che la Russia sul campo starebbe facendo un uso sempre maggiore di droni senza pilota.

Mosca arruola combattenti Hezbollah

Hezbollah ha accettato di inviare 800 combattenti in Ucraina per prendere parte alle ostilità a fianco della Federazione Russa. Lo riporta il quotidiano russo dell'opposizione Novaya Gazeta citato da Unian. Ai combattenti sono stati promessi 1.500 dollari al mese. Secondo alcune fonti, i rappresentanti della compagnia militare privata russa Wagner si sono incontrati con i militanti di Hezbollah. Sarebbe stato raggiunto un accordo per assumerne 800 e 200 di questi saranno inviati in Bielorussia entro la fine del mese.

Biden incontra ministri ucraini

Sul fronte delle trattative, dopo il triplo vertice delle scorse ore, ieri il presidente Usa è volato in Polonia per incontrare le autorità del Paese direttamente confinante con il territorio insanguinato dell'Ucraina. Ma non solo. Durante la sua visita oggi a Varsavia, il presidente americano Joe Biden incontrerà anche due ministri ucraini: lo ha reso noto la Casa Bianca.

L'assedio di Mariupol

Sul terreno poi, resta l'assedio di Mariupol, la città-martire simbolo di questa guerra: adesso l'Onu fa sapere di aver ricevuto un numero «crescente» di informazioni che confermerebbero l'esistenza di fosse comuni nella città, e che ha anche ottenuto «informazioni satellitari» su una di queste fosse comuni. La sofferenza e la distruzione della guerra la descrivono poi in dettaglio due giornalisti di Associated Press: fra i pochissimi rimasti a documentare l'assedio, compreso il bombardamento del 9 marzo sull'ospedale pediatrico.

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