Italia e Estero

Emergenza smog: città sotto assedio nel Nord Italia

Al Nord l'aria è sempre più irrespirabile. Non arrivano le piogge e così le polveri sottili sono schizzate a livelli allarmanti
  • Smog, città sotto assedio
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Al Nord l'aria è sempre più irrespirabile. Non arrivano le piogge, e neppure le nuvole che erano state annunciate all'inizio di questa settimana, e così le polveri sottili sono schizzate a livelli allarmanti, specialmente sulla Pianura Padana. Dallo spazio, tutta l'area si vede coperta da una macchia scura.

 

In Lombardia sono otto i giorni consecutivi di superamento del limite di 50 microgrammi di PM10 per metro cubo nelle province di Milano, Monza, Mantova, Bergamo. Nove giorni in quelle di Brescia, Lodi e Cremona, cinque a Pavia, due a Varese e uno a Como e Lecco. A Milano, in particolare, i grattacieli sono scomparsi nella foschia; stesso destino per il Duomo. A nulla e' servito il blocco ai veicoli diesel più inquinanti.

La situazione peggiore è a Torino, dove la concentrazione di polveri sottili è schizzata a 114 microgrammi al metro cubo, oltre il doppio della soglia massima (50). Il Comune ha consigliato ai torinesi non solo di limitare l'attività fisica all'aperto, ma addirittura di evitare di aprire porte e finestre. Nel capoluogo piemontese da ieri non possono circolare, dalle 8 alle 19, i veicoli diesel fino a Euro 4, ed è scontato che il divieto sabato verrà esteso anche agli Euro 5, dopo dieci giorni consecutivi di polveri sottili oltre i 50 microgrammi.

Ma il Codacons protesta: «Siamo oramai all'assurdo con i cittadini sequestrati in casa e costretti a non aprire porte e finestre. A Torino come nelle altre città, specie nel Nord Italia, - sostiene il presidente, Carlo Rienzi - i cittadini subiscono gli effetti di politiche ambientale sbagliate. Valuteremo le azioni legali da intraprendere contro il Comune di Torino».

L'emergenza si estende anche al Sud: i sindaci di Napoli e Avellino hanno firmato ordinanze di limitazione al traffico. «Non è possibile - protestano i Verdi - che la politica non intervenga immediatamente per fermare in Italia la guerra dell'aria che, secondo i dati dell'Agenzia Europea dell'Ambiente, elaborati da noi, causa quasi 80.000 morti all'anno».

 

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