Italia e Estero

Crisi di governo, Del Bono: «Siamo nel pieno del Pnrr, serve una maggioranza solida»

Il sindaco di Brescia insiste sulla necessità di una regia nazionale per affrontare le sfide attuali, dalla pandemia alla questione del gas
Il sindaco di Brescia Emilio Del Bono - Foto Marco Ortogni Neg © www.giornaledibrescia.it
Il sindaco di Brescia Emilio Del Bono - Foto Marco Ortogni Neg © www.giornaledibrescia.it
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Due grattacapi. Il primo, squisitamente politico, è la credibilità dei partiti, forse erosa ancora di più all’indomani della crisi di governo. Il secondo è l’immenso patrimonio rappresentato dal Pnrr, il Piano nazionale di ripresa e resilienza, un’occasione irripetibile e che non merita di correre il rischio di essere sprecata.

Nei giorni dell’attesa, sono queste le prime due riflessioni sulle quali si è soffermato il sindaco di Brescia, Emilio Del Bono. «È ovviamente stata una sorpresa non positiva questa mezza sfiducia a Draghi, perché si è trattato di un’azione piuttosto inusuale, tanto è vero che poi il presidente Mattarella, respingendo le dimissioni del premier, ha chiesto a Draghi di andare in Parlamento per un chiarimento. Chiarimento che a mio parere - sottolinea Del Bono - deve esserci, perché occorre in quest’ultimo pezzo di legislatura una maggioranza solida: abbiamo delle sfide gigantesche di fronte a noi. Siamo in un contesto di uscita dalla fase pandemica, quindi il rimbalzo della crescita, che per fortuna quest’anno c’è comunque stata, va consolidato anche se è purtroppo zavorrato dalla guerra in Ucraina e quindi da una serie di turbolenze sui mercati dal punto di vista del costo energetico e di incertezza sul futuro per quanto riguarda l’approvvigionamento del gas».

Quindi, il nodo Pnrr. «Noi Comuni siamo nel pieno della progettazione e della realizzazione delle opere legate al Piano e abbiamo bisogno di una legislazione di sostegno, di un Governo che interloquisca con il sistema degli enti locali in maniera solida. Non possiamo permetterci di perdere questa grandissima opportunità, ovvero le grandi risorse che stanno sì arrivando sul territorio ma che hanno bisogno di una cabina di regia che non può che essere nazionale».

Entrando nel merito dello strappo che si è consumato in Senato, il numero uno di Palazzo Loggia crede che sia «un danno di immagine complessivo per la politica e per il Parlamento ma anche, nello specifico, per il M5s. I partiti in questo momento devono avere come stella polare l’interesse pubblico e l’interesse pubblico ci spinge ad avere una grande quota di responsabilità. Questa non è la stagione degli egoismi e non è neppure la stagione delle fazioni. Questa, come disse in tempi non sospetti Mattarella, è la stagione dei costruttori e io credo che sia questo lo spirito con cui dobbiamo lavorare in questi mesi».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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