Italia e Estero

Caccia russi nello spazio aereo Nato: gli F35 italiani, anche da Ghedi, li intercettano

L'episodio sopra la Polonia è avvenuto giovedì ma è stato reso noto solo in queste ore
Il decollo di un F35 dell'Aeronautica Militare - Foto Aeronautica Militare © www.giornaledibrescia.it
Il decollo di un F35 dell'Aeronautica Militare - Foto Aeronautica Militare © www.giornaledibrescia.it
AA

Ci sono anche due F35 Lightning II del 6° Stormo di stanza a Ghedi tra gli aerei italiani operativi nell’ambito della Task force Air 32° Wing nella base aerea di Malbork in Polonia. E proprio due F35 dell'Aeronautica Militare italiana sono intervenuti in volo per scortare degli aerei russi fuori dallo spazio Nato e smorzare l'ennesimo momento di tensione al confine con il Paese dell’Est Europa.

Si è trattato del primo ordine di decollo immediato, ovvero uno «scramble», per i caccia: a essere intercettati e identificati, secondo il sito specializzato Itamilradar, sarebbero stati due aerei da combattimento Su-30 Flanker russi, poi scortati fuori. Lo scramble è stato ordinato dal centro di operazioni aeree di Uedem in Germania, l'ente di controllo della Nato che ha il compito di vigilare su tutte le tracce radar di velivoli sospetti che si avvicinino o che tentino di entrare nello spazio aereo dell'Alleanza atlantica senza le dovute autorizzazioni.

La Task force

La piena capacità operativa della Task force Air-32° Wing era stata appena raggiunta lo scorso 18 settembre. Le sentinelle dei cieli volano in genere sui caccia per oltre trenta ore alla settimana e i piloti di turno per l'allerta rimangono vestiti con tutto l'equipaggiamento (col quale dormono anche) restando pronti al decollo giorno e notte e per poter partire in pochi minuti nei casi di ordine di decollo su allarme, spesso alla ricerca dell'avvicinamento di «zombie», gli aerei non identificati. Proprio come successo in giovedì scorso.

L'impegno dei militari italiani sul fianco Est prosegue, non è soltanto in Polonia ma anche in altre nazioni. E in Romania, proprio nel Paese dove qualche mese fa è terminata la missione della nostra Aeronautica nella base aerea di Mihail Kogalniceanu, potrebbe arrivare un incremento di uomini: è stato richiesto dal ministro della Difesa romeno, il quale in queste ore ha incontrato Guido Crosetto, che ha riferito di un «focus sulla cooperazione per l'addestramento e la difesa» avuto con il collega.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia