Italia e Estero

Allestimento bresciano per la prima auto elettrica d'Italia della Polizia

La speciale Tesla Model X elaborata dalla All.V.iN. di Maclodio è stata presentata ieri a Padova. In servizio dal 2024
La Tesla Model X della Polizia Stradale, allestita dalla azienda bresciana All.V.iN. - © www.giornaledibrescia.it
La Tesla Model X della Polizia Stradale, allestita dalla azienda bresciana All.V.iN. - © www.giornaledibrescia.it
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Parla bresciano la prima auto della Polizia Stradale di tutta Italia totalmente elettrica. Si tratta della Tesla Model X presentata ieri a Padova, alla presenza del capo della Polizia, il prefetto Vittorio Pisani, in occasione della inaugurazione del nuovo Centro operativo autostradale del Veneto.

La «brescianità» della vettura Model X, in rigorosa livrea d’istituto azzurra e bianca, sta nel fatto che a curarne lo speciale allestimento con tutte le dotazioni necessarie a farne una vettura della Polstrada è stata la All.V.iN. di Maclodio, realtà che è allestitore ufficiale per le Tesla in Europa.

«Unica al mondo»

«Si tratta di una vettura unica al mondo» spiega il direttore tecnico dell’azienda, Claudio Rambaldini, intervenuto a Padova assieme al direttore vendite, Gianbattista Agosti e a Giovanni Coffinardi, contitolare al pari di Flavio Benedetti della ditta bassaiola, specializzata nell’allestimento di veicoli speciali, in particolare per le forze di polizia e per l’ausilio alla viabilità.

Il capo della Polizia Vittorio Pisani al volante della Tesla Model X alla cerimonia di Padova - © www.giornaledibrescia.it
Il capo della Polizia Vittorio Pisani al volante della Tesla Model X alla cerimonia di Padova - © www.giornaledibrescia.it

«L'auto di serie ha portiere ad ali di falco per la parte posteriore e un tetto interamente di vetro. Per installare lo speciale pannello a messaggio variabile estensibile (quello sul quale, da utenti della strada, siamo abituati a leggere messaggi come “Attenzione incidente” o “Rallentare”, ndr) abbiamo dovuto scannerizzare l’intera copertura e riprodurla in stampa 3D con una speciale mescola di nylon al carbonio». Quanto a tutta la strumentazione comunemente in uso su una vettura della Polstrada – lampeggianti, sirene, illuminazione interna ed esterna - «viene tutta gestita direttamente dal sistema di infotainment di Tesla», spiega Rambaldini.

«Totalmente operativa»

La presentazione odierna è stata la conclusione di un lavoro durato mesi, avviato con uno studio iniziale su un precedente modello e poi divenuto realtà con l’allestimento della Model X, «nel corso del quale ci siamo interfacciati da un lato direttamente con Tesla, dall’altro con il Compartimento della Polizia Stradale e l’Autocentro di Padova, trovando sempre la massima disponibilità da parte di tutti gli interlocutori». La vettura, che è stata acquistata da Cav (Società Concessioni Autostradali Venete), sarà consegnata il prossimo mese ed entrerà in servizio verosimilmente all’inizio del 2024 lungo la rete autostradale del Veneto.

Un dettaglio delle portiere ad «ali di falco» e dell'allestimento del bagagliaio - © www.giornaledibrescia.it
Un dettaglio delle portiere ad «ali di falco» e dell'allestimento del bagagliaio - © www.giornaledibrescia.it

«Quello che la differenzia da altre auto di rappresentanza o dedicate ad uno specifico compito (si pensi alle Lamborghini impiegate per il trasporto urgente di organi, ndr), è che si tratta di una vettura in tutto e per tutto operativa, che risponde a tutti gli standard previsti per una pattuglia in servizio sulle strade d’Italia». Tanto che fra i requisiti considerati c’è stato anche quello dell’autonomia garantita dalla batteria da 100 kWh, che si affianca alle performance da supercar della Model X Standard: la velocità massima è di 262 km/h, per un’accelerazione da 0 a 100 km/h in 3,9 secondi garantita dagli oltre 1.000 cavalli.

La Tesla Model X, prima auto elettrica della Polizia, prima di essere svelata - © www.giornaledibrescia.it
La Tesla Model X, prima auto elettrica della Polizia, prima di essere svelata - © www.giornaledibrescia.it

Un primo passo nel mondo del full electric da parte della Polizia di Stato (per ora unico, in futuro si vedrà) nel segno di una sensibilità all’ambiente che se non rientra fra i compiti d’istituto, certo si pone nel'ottica del rispetto del bene comune forse più prezioso.

Un fiore all’occhiello per l’azienda bresciana e un doppio motivo di soddisfazione per lo stesso direttore tecnico, figlio di poliziotto, l'ispettore Michelangelo Rambaldini, ora in pensione ma per decenni «colonna» della sezione bresciana proprio della Polizia Stradale.

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