Travolta dal treno: fretta, imprudenza e terrore

Manuela Etim, 18 anni appena, era con un'amica al momento del dramma: ha attraversato i binari per salire sul Brescia-Parma.
Fretta e imprudenza fatali per la 18enne travolta dal treno
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Un’imprudenza. Fatale. Come le tante che troppo spesso specie i più giovani commettono inconsapevoli dei rischi cui si espongono. La fretta per un treno su cui salire. E il terrore, quello che ha impietrito la giovanissima Manuela Etim, 18 anni appena, quando ha visto piombare su di sé quel treno merci di cui non si era accorta.

Una tragedia che ha strappato alla vita una ragazza adolescente, quella che ha avuto luogo venerdì sera pochi minuti prima delle 21 alla stazione ferroviaria di Brescia. E’ una sequenza tragica quella ha avuto luogo in una manciata di istanti. La giovanissima, assieme ad una compagna di classe, rientrava da una giornata trascorsa a Milano.

Le due amiche erano appena scese dal treno giunto proprio dal capoluogo medeghino sul primo binario e dovevano salire sul Brescia-Parma delle 20.54 che le avrebbe riportate a Calvisano, dove la 18enne viveva. La fretta dettata dal timore di perdere quella coincidenza ha indotto con ogni probabilità le due ragazze a non ricorrere al sottopassaggio, ma a tentare una corsa attraversando il secondo binario per raggiungere il marciapiede del terzo, dove era fermo il convoglio che le avrebbe ricondotte a casa.

Una scelta fatale per la 18enne che troppo tardi si è accorta di quel treno merci in transito diretto verso ovest: il convoglio viaggiava a circa 100 km/h e la ragazza è rimasta pietrificata alla sua vista, come raccontano i pochi testimoni. Violentissimo l’impatto, disperato il tentativo dell’amica più grande di soccorrerla, inutile la corsa alla Poliambulanza sui mezzi inviati dal 118.

Per Manuela non c’è stato nulla da fare. E’ finita così, troppo troppo presto, la giovane vita della ragazza di origini nigeriane, studentessa al Capirola di Ghedi, che solo poche settimane fa aveva ottenuto la cittadinanza italiana. Sotto choc l’amica, incolume ma sconvolta. In stazione il convoglio merci è ripartito solo a notte, dopo i rilievi della Polfer. A terra sul marciapiede i segni della tragedia. Poi solo il silenzio e il buio ad avvolgere i binari di un dramma frutto dell’imprudenza. Dal prezzo davvero troppo alto.

 

 

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